No alle follie ideologiche, “sì” al nucleare: parla Salvini

No alle follie ideologiche, “sì” al nucleare. Non è un nuovo spot, ma la voce del verbo di Matteo Salvini. Intervenuto all’assemblea di Confagricoltura, il vicepremier e ministro delle Infrastrutture afferma: “L’europeismo non può far rima con il massacro di un intero sistema economico e produttivo: l’ideologia antiambientalista del solo elettrico e tutto elettrico è una follia”. Ossia, “è un enorme regalo alla Cina”. Con l’aggiunta: “La Cina oggi emette il 30 per cento dei gas alteranti e il problema sono gli allevamenti di maiali in Italia?”. E rilancia: “Questo non è green deal, questo è suicidio. Questa è una follia ideologica”.

Poi spinge sull’acceleratore: “Il nucleare sì”. Con la specifica: “Se vogliamo il nucleare, come vogliamo nucleare, è ovvio che devi avere delle centrali nucleari. Perché se vuoi nucleare senza centrali nucleari, è azzardato. Si rischia uno svantaggio competitivo”. Una replica, questa, a quanto sostenuto dal ministro dell’Ambiente, Gilberto Pichetto Fratin, il quale in un’intervista su Repubblica spiega: “Noi non costruiremo mai nuove centrali nucleari in Italia. Lo Stato non realizzerà reattori, saranno eventualmente i distretti industriali o le singole aziende energivore a dotarsi di piccoli reattori modulari di quarta generazione. Lo Stato si limiterà a essere un soggetto regolatore. La piattaforma che abbiamo lanciato continua a lavorare e non si occupa solo di fissione ma anche di fusione”.

Matteo Salvini, a seguire, parla del comparto agricolo nell’ambito del Vecchio Continente: “In Europa penso che ognuno debba fare il suo mestiere. Quindi che le norme sull’agricoltura vengano scritte a quattro mani con gli agricoltori. E non, magari, con qualcuno che è finanziato da qualche multinazionale”. Infine, sulla pac (la politica agricola comune), chiosa: “Negli ultimi anni, e la battaglia la faremo insieme, è stata spesso usata per ridurre la superficie agricola. Una politica agricola comune utilizza i fondi europei per crescere – insiste – per aumentare la produzione e la superficie coltivata, non per ridurre i danni, penso agli abbattimenti selezionati per alcune specie animali aggressive e invasive. Il nucleare sì, assolutamente, come l’idroelettrico – termina – però non dobbiamo costringere l’imprenditore agricolo a scegliere se continuare la produzione che ha ereditato dal genitore, dal nonno o se dismettere il campo per riempirlo di pale eoliche e pannelli solari: quello non è green deal, quello è l’omicidio di un settore produttivo come quello agricolo italiano ed europeo”.

Aggiornato il 12 dicembre 2023 alle ore 17:07