Magistratura, separazione delle carriere e test psicoattitudinali

“Io non credo stia crescendo lo scontro tra politica e magistratura, credo però che il centrodestra ed il Governo abbiano il dovere di andare avanti sulla riforma della giustizia”. Queste le parole del senatore e capogruppo di Forza Italia in commissione Giustizia, Pierantonio Zanettin, al Tgcom24. Non solo: “Per quanto riguarda la magistratura c’è un mio progetto di legge all’esame della commissione Giustizia del Senato che riguarda la riforma del sistema elettorale del Csm, per arrivare a una forma di sorteggio, pur temperato, e cercare di attenuare il peso delle correnti, che hanno troppa forza all’interno della magistratura e condizionano le carriere dei magistrati. Anche questa è un’altra riforma che abbiamo in cantiere e che siamo pronti a varare”.

Ancora Zanettin: “C’è poi un’altra proposta di legge a mia prima firma che riguarda i criteri di priorità nell’esercizio dell’azione penale. L’obbligatorietà dell’azione penale, così come concepita dai padri costituenti, già oggi non è nei fatti, quindi bisogna che sia la politica a indirizzare quello che può essere l’esercizio dell’azione penale da parte dei pm. Sono tutti temi sul tappeto – insiste – che contiamo di attuare in tempi rapidi. Rimane poi la grande questione della separazione delle carriere – sottolinea – una priorità per la quale Forza Italia si batte da anni e che è nel programma di Governo. Anche se dal punto di vista temporale non potrà andare del tutto in sintonia con la riforma del premierato, chiediamo che possa avere un timing ben definito, in modo da poterla concludere con certezza entro la fine di questa legislatura”.

Ma il discorso di amplia. A tal proposito, interviene Giorgio Mulè, vicepresidente della Camera e parlamentare azzurro, che a Coffe Break, su La7, spiega: “Il Sole 24 Ore analizza con favore le riforme che questo Governo sta portando avanti e che nessun Esecutivo, prima di oggi, ha mai avuto il coraggio di mettere in campo. L’introduzione delle pagelle per i magistrati è una di queste ed è importante, perché – osserva – tra il 2017 e il 2021 sono stati valutati 7394 magistrati, il 99,2 per cento dei quali sono stati tutti promossi, solo 7 più altri 17 hanno ricevuto voti non eccellenti. Quindi è chiaro che bisognasse introdurre un criterio più rigoroso per la valutazione”. In più, rivela: “Non è stata ancora introdotta la previsione dei test psicoattitudinali per i magistrati solo perché la legge delega del Governo non lo consentiva ma è una cosa che va fatta. Perché se un magistrato dispone di fare perizie psichiatriche a qualcuno in un processo penale o civile, non si capisce perché non si possano fare anche a loro, peraltro in modo reiterato nel tempo, al fine di verificarne la capacità di amministrare in maniera serena la giustizia. Anche loro – ribadisce l’esponente di Forza Italia – sono uomini e come tutti noi possono andare incontro a periodi di particolare disagio, quindi una corretta Amministrazione della giustizia deve prevedere questo strumento come, peraltro, già fanno in Francia e in Germania, con in più il fatto che lì tali test sono vincolanti per le progressioni di carriera”. E sui test psicoattitudinali per l’ingresso in magistratura arriva l’assenso da parte di Domenico Pianese, segretario generale del sindacato di Polizia Coisp: “È giustissimo che per l’ingresso in magistratura si prevedano test psicoattitudinali proprio come avviene per tutti gli appartenenti alle Forze dell’ordine. Chi sta manifestando dissenso verso questa proposta del Governo, salvo poi aver alzato un polverone contro l’arma privata per gli appartenenti alle Forze di polizia che sono comunque già autorizzati e addestrati al porto di armi, evidentemente non si preoccupa realmente dell’incolumità del cittadino”. E va avanti: “Questo non solo perché chi appartiene all’ordinamento giudiziario ha tra i suoi poteri quello di privare della libertà personale, di predisporre perquisizioni o misure di custodia cautelare; ma anche perché i magistrati, ai sensi dell’articolo 73 del Regio decreto 635/40, hanno la possibilità di acquistare e portare con sé un’arma. Tuttavia – commenta – mentre per tutti gli appartenenti alle Forze dell’ordine e per chiunque detenga un’arma è necessario avere un porto d’armi, concesso appunto in base ai risultati dei test psicologici e psicoattitudinali, per questa categoria no. Ed è impensabile”.

Nel calderone, Matteo Renzi – leader di Italia viva – scrive sulla sua Enews: “Molte polemiche in Italia per una intervista del ministro Crosetto sui rapporti tra politica e magistratura. Crosetto non è uno che parla a vanvera: se ha deciso di intervenire, saprà delle cose che non sono note fuori dagli addetti ai lavori. Ma il punto debole di Crosetto è che lanciare allarmi è inutile, se il Governo di cui fa parte non ha il coraggio di andare avanti sulla riforma della giustizia. Chi ha bloccato il disegno di Nordio? Di cosa ha paura Giorgia Meloni?”. Con la postilla: “Diciamoci la verità con un briciolo di amarezza: il Governo Meloni sta buttando la palla in tribuna. La premier fa la vittima ma non fa le riforme. Hanno passato la giornata discutendo di pagelline per i pm e di test psicoattitudinali. Sono in linea di principio d’accordo sul fare una norma sui test psicoattitudinali per i magistrati. Ma vedendo il nervosismo che serpeggia in queste ore nei palazzi del potere, penso che questi test siano utili non solo per i magistrati”.

In ultimo, Isabella De Monte, deputata di Italia viva, attacca la segretaria del Partito democratico: “Stupisce la superficialità con cui Elly Schlein ed il Pd giudicano le questioni poste dal ministro Crosetto. In fondo la giustizia è un problema da più di 30 anni, e farne le spese ingiustamente nel tempo sono stati anche tanti esponenti e amministratori dem. Unico modo per chiudere con il passato: togliere dai cassetti la riforma, liberare il ministro Nordio”. Mentre il magistrato Alfonso Sabella ai microfoni di Radio Cusano, durante la trasmissione L’Italia s’è desta, rivela: “Il problema è che la politica non gradisce che certe azioni possano essere messe sotto controllo a una verifica di legalità delle loro azioni. E quindi ciclicamente sorgono questi scontri. Nel momento in cui si fanno le indagini sulla Pubblica amministrazione che, lo ripeterò sempre, sono indagini doverose perché il nostro Paese ha un serissimo problema di corruzione, è fisiologico che si accenda questo scontro. Oggi ci scontriamo con questa storia delle pagelle ai magistrati. A me personalmente non me ne frega niente”.

Aggiornato il 28 novembre 2023 alle ore 16:13