“Voglio interrogare tutti su una questione banale: la violenza va condannata sempre o solamente quando si rivolge a qualcuno di cui condividiamo le idee? È questa la domanda sulla quale, da parte di certa sinistra, non abbiamo mai avuto una risposta chiara”. Sbotta così, sui social, Giorgia Meloni, nel condannare gli “intollerabili atti di violenza e intimidazione” contro Pro Vita e Famiglia. E va avanti: “Spero stavolta arrivi, da Elly Schlein, da Giuseppe Conte, da Maurizio Landini e dalla Cgil ai quali tutti manifestammo la nostra solidarietà in occasione del vergognoso assalto alla sede del sindacato”. Sempre la presidente del Consiglio: “Una sede devastata è inaccettabile sempre. Particolarmente se la si devasta nel nome delle donne violentate, picchiate o uccise”.
“Il corteo a Roma contro ogni violenza sulla donna è stato molto partecipato, così come tanti altri in altrettante città italiane. Principalmente donne, ma anche molti uomini indignati per il proliferare di episodi di violenza che colpiscono ragazze, fidanzate, mogli, hanno detto basta, una volta per tutte a quell’affettività possessiva che trasforma il sentimento in pretesa e il desiderio dell'altro in offesa”. Queste le parole del vicepresidente della Camera dei deputati, Fabio Rampelli di Fratelli d’Italia, sulla sua bacheca Facebook: “All'improvviso però un nutrito gruppo di estremiste si scaglia contro la sede dell’Associazione Pro Vita, che si batte per la famiglia e contro l’aborto. Nessuno è obbligato a iscriversi o a svolgervi militanza attiva, si tratta di una libera organizzazione che in democrazia ha tutto il diritto di dire ciò che pensa. Lancio di bottiglie, slogan di morte, minacce, intimidazioni, vandalizzazione, insulti e spinte alle forze dell'ordine intervenute per evitare il peggio. Del resto, il corteo si era già politicizzato e il tema femminicidi si era confuso coi cori beceri contro Giorgia Meloni e Israele, con tanto di bandiere palestinesi a sventolare”. Sempre Rampelli: “Le persone non politicizzate accorse hanno provato a resistere, poi se ne sono andate. A loro e a noi piacerebbe sentire Eddy Schlein e Maurizio Landini condannare la violenza subìta da Pro Vita. Ma è sempre molto difficile – insiste – che la sinistra italiana, nota al mondo per la sua doppia morale, solidarizzi con chi non la pensa come lei, dopo aver preteso mille volte solidarietà quando a essere colpiti sono state le sedi della Cgil o del Pd”.
Aggiornato il 27 novembre 2023 alle ore 18:57