Sciopero, Sbarra (Cisl): “I miei amici sbagliano, stop a clima scontro”

Luigi Sbarra critica gli amici di Cgil e Uil. “Avevamo proposto un percorso comune di mobilitazione con una grande manifestazione di sabato. Hanno scelto la strada degli scioperi regionali, per noi sbagliata e controproducente in questa fase”. Lo dice, in un’intervista al Corriere della Sera, il segretario della Cisl, che domani non sciopererà con Cgil e Uil. “Saremo in piazza in autonomia il 25 a Roma. Bisogna pensare a come migliorare la manovra economica e rilanceremo il tema di un patto sociale che dia risposte concertate alla politica di sviluppo”. “Riteniamo sia sbagliato caricare di ulteriori sacrifici i lavoratori con l’astensione di una giornata lavorativa in questa fase già difficile – sottolinea Sbarra – causando tra l’altro disagi ai cittadini. Bisogna poi evitare di riversare nelle aziende tensioni e conflitti che nulla hanno a che vedere con il mondo delle imprese, che invece andrebbero coinvolte in un complessivo fronte riformista sociale”. “Sulla manovra – precisa – i nostri interlocutori sono Governo e Parlamento: a loro ci rivolgiamo con la nostra giornata di mobilitazione nazionale”. “Lo sciopero rimane un diritto inviolabile della nostra democrazia e deve essere usato nel rispetto delle norme a garanzia sia dei lavoratori, sia dei cittadini. Ora è il momento di disinnescare questo clima di scontro e di concentrarsi sui contenuti”, afferma il leader Cisl.

Intanto, lo sciopero di domani è confermato. Otto ore o intero turno di sciopero per le lavoratrici e i lavoratori delle Regioni del Centro. A scioperare, sempre per otto ore o intero turno, ma su tutto il territorio nazionale, anche le categorie del pubblico impiego, della conoscenza e gli addetti di Poste italiane. I settori dei trasporti, escluso quello aereo, e il personale operativo del Corpo dei Vigili del fuoco, sciopereranno dalle 9 alle 13. Lo ricordano Cgil e Uil, alla vigilia della mobilitazione per cambiare la manovra, al via sotto lo slogan “Adesso basta!”. Sarà la prima tappa della mobilitazione proclamata da Cgil e Uil: cinque giornate con scioperi e manifestazioni in 58 piazze, con oltre cento presidi su base territoriale e regionale, che poi coinvolgeranno le regioni del Nord il 24 novembre e quelle del Sud il primo dicembre. Sicilia e Sardegna si fermeranno rispettivamente il 20 e il 27 novembre. Saranno quindi le lavoratrici e i lavoratori di Lazio, Toscana, Umbria, Marche, Abruzzo e Molise i primi a incrociare le braccia domani insieme alle lavoratrici e ai lavoratori dei trasporti, del pubblico impiego e della conoscenza, che si asterranno dal lavoro in tutta Italia. Manifestazioni in programma a Firenze, Perugia, Ancona, Ascoli Piceno, Pesaro, Fermo, Macerata, Lanciano, Campobasso e Roma. Nella Capitale, interverranno dal palco di piazza del Popolo i segretari generali di Cgil e Uil, Maurizio Landini e Pierpaolo Bombardieri, sei lavoratrici e lavoratori e due studenti. L’appuntamento è per le 9.30. La mobilitazione è stata promossa dalle due confederazioni “per alzare i salari, per estendere i diritti e per contrastare una legge di bilancio che non ferma il drammatico impoverimento di lavoratrici, lavoratori, pensionate e pensionati e non offre futuro ai giovani. A sostegno di un’altra politica economica, sociale e contrattuale, che non solo è possibile ma necessario e urgente. Adesso basta!”.

Aggiornato il 16 novembre 2023 alle ore 17:10