Sciopero, Salvini e gli umori di Landini

“La legge me lo permette, non abbiamo bisogno di blocchi, fermi e scioperi, ma di correre e produrre”. Così Matteo Salvini, ministro delle Infrastrutture, che dal palco dell’assemblea di Ferdermanager, a Roma, rileva di aver firmato “l’ordinanza di precettazione dello sciopero” (del 17 novembre, che sarà di 4 ore). Perché “non possiamo dipendere dagli umori di Landini”. “Mi faccio carico della maggioranza silenziosa che non dipende dagli umori di Landini”, insiste Salvini.

Licia Ronzulli, presidente dei senatori di Forza Italia, ospite di Sky Start, dice: “Questo sciopero è stato annunciato quando la Manovra ancora non c’era, quindi è assolutamente pretestuoso. Non abbiamo ancora capito per che cosa andranno a scioperare, scenderanno in piazza contro l’aumento di 100 euro in busta paga per 14 milioni di italiani? Oppure contro l’aumento delle pensioni o le misure di sostegno al secondo figlio? La manovra di bilancio tutela le fasce medio basse e i lavoratori dipendenti. Per questo faccio un appello: chiedo alle persone di non rendersi ostaggio di questi sindacati e di non andare in piazza a scioperare. Non fatevi usare come ostaggio da sigle sindacali che hanno tutt’altro interesse che tutelare i lavoratori”.

“Io credo che la precettazione sia corretta – segnala Ronzulli – perché c’è una sola parte di sindacato che ha indetto uno sciopero per interessi personali e non dei lavoratori. Sciopero che si fa, come sempre, di lunedì e di venerdì quasi a voler prolungare il weekend. La maggioranza è assolutamente compatta e ritiene che stia facendo bene il ministro Salvini. Il diritto a scioperare è sacrosanto ma c’è anche il diritto dell’utenza e degli altri lavoratori. Pensiamo che alla fine diventerà una guerra tra poveri, che creerà disagio ad altri lavoratori”.

“La sinistra continua imperterrita il suo vergognoso attacco al garante per gli scioperi. Ha insinuato, per l’ennesima volta, una presunta faziosità dell'istituzione, e non ha perso occasione per attaccare Matteo Salvini”: così i deputati della Lega nelle commissioni Lavoro e Trasporti, Tiziana Nisini, Elena Maccanti, Virginio Caparvi, Andrea Dara, Domenico Furgiuele, Andrea Giaccone, Dario Giagoni, Riccardo Marchetti e Erik Pretto. E ancora: “Il ministro dei Trasporti che, a tutela di milioni di italiani, ha firmato la precettazione, aveva solo chiesto il rispetto delle regole. Regole ribadite dalla presidente Bellocchi che, a fronte di due violazioni, ha semplicemente applicato la legge sullo sciopero nei servizi pubblici essenziali. Le opposizioni dovrebbero tornare a più miti consigli: smettere di politicizzare le proteste e capire che non si possono bloccare i cittadini per i capricci di qualche sindacalista”.

Aggiornato il 15 novembre 2023 alle ore 16:35