“Hamas non sostiene la Palestina, anzi. È un’organizzazione fondamentalista, misogina, omofoba, controllata dall’Iran. Non persegue la visione di uno Stato palestinese ma di un impero islamista”. Questo un passaggio dell’intervista al Corriere della Sera di Etgar Keret. Lo scrittore israeliano, tra l’altro, osserva: “La sinistra europea, e io sono di sinistra, resto di sinistra, ha ragionato allo stesso modo per così tanti anni, che a livello emotivo non riesce a inserire le atrocità commesse da Hamas nell’equazione di sostegno alla causa palestinese”. E sugli studenti europei e americani che urlano “Palestina libera dal fiume Giordano al Mediterraneo”, evidenzia: “Ho notato che non parlano più di 56 anni di occupazione ma di 75, perché l’invasione di Hamas è avvenuta dentro il territorio israeliano, riconosciuto dalle Nazioni Unite, per cui andiamo indietro al 1948. E così senza pensarci, senza capire, senza approfondire hanno semplicemente cambiato il numero, altrimenti non tornerebbero i loro conti ideologici. Dovrebbero ammettere che gli jihadisti hanno attaccato uno Stato sovrano”.
Proteste anti-Israele, nel frattempo, si ripetono in maniera incessante. L’altra sera una folla decisamente inferocita si palesa all’aeroporto di Makhachkala, capitale del Daghestan (Repubblica della Federazione russa) a maggioranza musulmana. L’intenzione è quella di impedire l’atterraggio di un aereo proveniente da Tel Aviv. Il ministero degli Esteri israeliano fa sapere: “Israele si aspetta che le autorità di polizia russa proteggano la sicurezza di tutti i cittadini israeliani ed ebrei ovunque essi si trovino. E agiscano in maniera risoluta contro i manifestanti e contro la selvaggia istigazione diretta contro gli ebrei e gli israeliani”. Non solo: “L’ambasciatore israeliano in Russia, Alexander Ben Zvi, sta lavorando con le autorità in Russia per assicurare la sicurezza degli israeliani e degli ebrei in quel posto”. Secondo le notizie che stanno trapelando, sessanta persone sospettate di aver partecipato all’assalto dell’aeroporto del Daghestan vengono arrestate. Questo è quanto annunciato dalle autorità russe: nove agenti di polizia risultano feriti negli scontri. Il servizio stampa del Ministero degli Interni russo insiste: “Sono stati identificati più di 150 partecipanti attivi ai disordini e sessanta di loro sono stati arrestati”. Negli incidenti più di 20 persone restano ferite, tra civili e poliziotti. Il Ministero della Sanità locale, spiega l’agenzia Tass, informa che dieci persone sono ricoverate in ospedale, di cui due in condizioni critiche. Altre dieci avrebbero riportato ferite lievi, ricevendo allo stesso tempo cure mediche ambulatoriali. Decine di persone, nel dettaglio, prendono d’assalto la pista e il terminal, dopo l’annuncio dell’atterraggio di un aereo proveniente da Israele. Più video circolano sui social, qualcuno urla “Allahu Akbar”. Altri individui abbattono barriere, nel tentativo di controllare i veicoli in uscita dall’aeroporto o sfondano le porte all’interno del terminal.
Sabato 28 ottobre, invece, a Roma è di turno il corteo pro-Palestina. Tra gli slogan anche “Israele fascista, Stato terrorista”. Tra le richieste, il cessate il fuoco a Gaza, mentre lo Stato ebraico è accusato di “apartheid” e “genocidio”. Per la cronaca, uno dei manifestanti si arrampica sul muro di cinta della Fao, per strappare la bandiera di Israele.
Aggiornato il 30 ottobre 2023 alle ore 17:25