Restiamo umani, restiamo a Lampedusa

La sinistra è di una noia mortale. Se Enrico Berlinguer fosse vivo e avesse l’opportunità di ascoltare l’attuale segretario del Partito democratico, forse si iscriverebbe a Forza Nuova al grido di Eia eia eia, alalà per reazione. O forse lo avrebbe fatto già da un pezzo vista la vacuità irritante con cui i discorsi inutili di tutti i segretari del partito succedutisi, tempo per tempo, hanno attentato alla sicurezza genitale dei propri uditori. Il piano targato Elly Schlein vertente sull’immigrazione è articolato in sette punti sui quali non c’è una soluzione che sia una. In pratica, non c’è scritta una fava: si parte sempre dal ritornello che narra di una destra fallimentare sul tema. Nessun accenno agli anni in cui a sinistra si è fatto tutto e il contrario di tutto invogliando l’immigrazione e favorendo un’accoglienza indiscriminata che accoglienza non è visto che “gli accolti” vengono reclusi in un centro di accoglienza dal quale scappano per vagare campando di stenti in tutta la penisola.

Il resto è tutto un cianciare inconsistente, una serie di “si dovrebbe, si potrebbe, bisognerebbe”. Come le menate sulla redistribuzione e sul superamento del Trattato di Dublino ostacolate da quei satanassi dei polacchi e degli ungheresi. Non una parola sull’indifferenza della Germania e sui gendarmi francesi che ricacciano in Italia gli immigrati che vogliono passare il confine (a proposito, quindi i confini ci sono ancora?). Per il resto è tutto un’armocromia di luoghi comuni sul ripristino dell’operazione Mare Nostrum (la cui fine fu voluta da Matteo Renzi), sul rafforzamento della cooperazione internazionale (e chi non la vuole) e su un modello di vaga accoglienza diffusa che sarebbe come curare le piattole con un bidet a base di alghe del Mar Nero.

Temiamo che – consapevolmente o inconsapevolmente – Elly Schlein sia la serva sciocca di Francia e Germania e cioè di quelle nazioni che ritengono di voler assicurare collaborazione di giorno e indifferenza di notte ritenendo di poter lasciare l’Italia con il cerino in mano. Ragion per cui le elezioni europee sono un enorme momento di svolta utile a ridimensionare una sinistra europea capace di belle parole sul problema migratorio, facendo invece melina per atti concludenti. Restiamo umani, insomma, purché ciò avvenga in quel di Lampedusa.

Aggiornato il 23 settembre 2023 alle ore 11:25