A quel Paese

Anni di verbose analisi per dipanare le ragioni della crisi della sinistra e poi, in un pigro mercoledì di fine estate, ti piomba sulla mascella una irresistibile combinazione di colpi che neppure Mike Tyson ai tempi d’oro.

Da destra il Corriere della Sera, fu house organ della italica borghesia illuminata, dà voce all’attivista del movimento “Tende in piazza” che si lamenta perché i poliziotti che l’hanno sgomberata dall’ex Cinema Excelsior a Milano non l’hanno svegliata con cappuccino e brioche e la tapina si è dovuta accontentare di una mela.

A manca l’attivista di “Ultima Generazione”, che al poliziotto che gli fa notare che col suo blocco stradale di viale Fulvio Testi (sempre a Milano) sta impedendo il transito di un’ambulanza, serafico risponde: ma noi li avevamo avvertiti di prendere un’altra strada.

Viene in mente la straordinaria maschera popolana, fatalista e disillusa di Franco Lechner in arte Bombolo: “Ma annatevene...”.

Aggiornato il 22 settembre 2023 alle ore 09:25