“Bisogna correre”. Secondo Gilberto Pichetto Fratin è arrivato il tempo delle responsabilità. Per il ministro dell’Ambiente, “l’Italia deve continuare a essere protagonista nei grandi progetti internazionali, sia di fissione che di fusione, in cui sono coinvolte aziende nazionali, anche con commesse rilevanti. Vogliamo sdoganare il tema a livello nazionale”. Pichetto Fratin lo afferma nel corso di in un’intervista a Repubblica, parlando del nucleare. Oggi è previsto un incontro con aziende ed enti di ricerca: “Per le adesioni ricevute avremmo dovuto organizzarlo allo Stadio Olimpico. Vogliamo mettere insieme i grandi attori dell’energia atomica perché dialoghino. Prima si parlavano, ma sottovoce: è ora di farlo alla luce del sole”. Rispetto al Deposito nazionale per le scorie nucleari, Pichetto Fratin afferma: “Si deve arrivare a una determinazione. Presenterò un provvedimento che apre alle autocandidature. Non darò un anno, neppure sei mesi: non è intenzione del governo dilazionare ancora”.
Rispetto ai referendum che hanno già bocciato il nucleare “valuteranno i costituzionalisti. L’opinione prevalente è che fu chiesto di esprimersi sul nucleare di prima e seconda generazione, quello di Chernobyl. Ora le cose sono molto cambiate. Il nucleare è nella tassonomia green dell’Ue e gli esperti lo considerano irrinunciabile per la sicurezza energetica del futuro, in aggiunta alle rinnovabili”. “Noi – chiosa – puntiamo a eliminare prima il carbone, poi il petrolio, e a conservare il gas fino a che le rinnovabili saranno abbastanza sviluppate da raggiungere la neutralità carbonica nel 2050. Ma nel lungo periodo la continua richiesta di energia sarà tale da dover prevedere l’uso di fonti che garantiscano continuità nell’erogazione dell’energia. Proprio come il nucleare”.
Sul tema interviene anche Matteo Salvini. Secondo il vicepremier e Ministro delle Infrastrutture e Trasporti, “l’Italia non può perdere tempo: dev’essere chiaro l’obiettivo di tornare a produrre energia pulita e sicura tramite il nucleare, a partire dai prossimi anni”. Intanto, il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica, in una nota sostiene che la Piattaforma nazionale per un nucleare sostenibile (Pnns) ha “l’obiettivo di definire in tempi certi un percorso finalizzato alla possibile ripresa dell’utilizzo dell’energia nucleare in Italia e alle opportunità di crescita della filiera industriale nazionale già operante nel settore”. Le proposte per un percorso finalizzato alla possibile ripresa dell’utilizzo dell’energia nucleare in Italia andranno elaborate entro 6 mesi. Entro 7 mesi va infatti redatto un documento completo della roadmap per poi arrivare all’elaborazione delle linee guida con azioni, risorse, investimenti e tempi entro 9 mesi. Sono questi i tempi indicati dal Ministero dell’Ambiente al termine della prima riunione della Piattaforma nazionale per un nucleare sostenibile.
Aggiornato il 21 settembre 2023 alle ore 18:02