Scuola: voto in condotta e responsabilizzazione

Nuove regole per responsabilizzare i ragazzi. Con un “cinque” in condotta ci sarà l’automatica bocciatura. E poi gli istituti tecnici passeranno da cinque a quattro anni, una sperimentazione che in prima battuta riguarderà il 30 per cento degli istituti. Inoltre, solo chi avrà nove o dieci in condotta potrà godere del massimo dei crediti scolastici, che faranno media nel calcolo finale del voto della maturità. Il Consiglio dei ministri approva la riforma dell’istruzione tecnica.

“Con la riforma del voto di condotta e della sospensione riportiamo la cultura del rispetto nelle scuole, e rafforziamo la autorevolezza dei docenti. È una svolta molto attesa dalla società italiana” è il pensiero di Giorgia Meloni. Il premier, inoltre, parla di una riforma “molto attesa dalla scuola italiana, dall’opinione pubblica e dalle forze produttive. Si tratta di una riforma che rende competitiva la filiera della istruzione tecnica e professionale trasformandola in un percorso formativo di serie A e collegandola con il mondo del lavoro e dell'impresa. Offriamo così importanti opportunità lavorative ai nostri giovani e rendiamo più competitivo il nostro sistema produttivo”.

Una riforma che “restituisce autorevolezza ai docenti – spiega il ministro dell’Istruzione, Giuseppe Valditara – prosegue con atti concreti il nostro percorso di ricostruzione di una scuola che dia valide opportunità ai nostri giovani, valorizzi i territori e offra competenze di qualità alle imprese. Nel contempo una scuola che sia anche capace di affermare la cultura del rispetto”.

“La scuola è al centro dell’azione politica del Governo e il lavoro del ministro Valditara lo dimostra – sottolinea la deputata della Lega, Giovanna Miele, componente della commissione Istruzione – bene la riforma degli istituti tecnico-professionali, molto attesa dalla scuola italiana, e quella del voto di condotta che, finalmente, rafforza l’autorevolezza degli insegnanti italiani e il principio per cui le regole vanno rispettate, sempre. Il sistema sconta anni di inadeguatezza e ritardi per colpa di una sinistra e del suo non Governo. Grazie al ministro Valditara e alla Lega stiamo portando avanti una vera rivoluzione – insiste – perché abbiamo a cuore la formazione dei nostri ragazzi. Le nuove generazioni sono il futuro e dare loro un insegnamento, che sia in linea con il mondo del lavoro è per noi fondamentale. Andremo avanti su questa strada, nel solco di quanto già fatto nei primi dieci mesi di Governo”.

Il voto in condotta, per la cronaca, giunge anche alle scuole medie. Sarà espresso in decimi e peserà sui crediti per l’ammissione all’esame di maturità. La normativa attuale, riporta Rainews, “prevede che la bocciatura, in seguito al 5 per la condotta, sia attuata esclusivamente in presenza di gravi atti di violenza o di commissione di reati. Con la riforma, si stabilisce invece che l’assegnazione del 5, e quindi della conseguente bocciatura, potrà avvenire anche a fronte di comportamenti che costituiscano gravi e reiterate violazioni del Regolamento di Istituto”.

Il 6 per la condotta, segnala ancora Rainews, “genererà un debito scolastico, nella scuola superiore in materia di Educazione civica, che dovrà essere recuperato a settembre con una verifica che avrà al centro i valori di cittadinanza”.

Lo studente sospeso, infine, verrà coinvolto in attività scolastiche – assegnate dal consiglio di classe – di riflessione sui temi relativi ai comportamenti che hanno causato il provvedimento. Un percorso, questo, che terminerà con un elaborato su quanto è stato appreso. Se la sospensione dovesse superare i due giorni, l’alunno dovrà svolgere volontariato in strutture convenzionate.

Aggiornato il 19 settembre 2023 alle ore 16:48