Le ragioni della Ryanair

Come è noto, il Governo, attraverso l’iniziativa del ministro Adolfo Urso, ha introdotto un meccanismo per calmierare i prezzi dei voli aerei.

Un provvedimento che Ryanair ha definito “stupido e illegale”, ribadendo la richiesta allo stesso titolare del dicastero delle Imprese e del Made in Italy di ritirare un decreto che, secondo la compagnia irlandese, sta creando i presupposti per un aumento generalizzato dei prezzi, secondo la più classica eterogenesi dei fini. Da questo punto di vista, l’ostilità delle compagnie low cost è assolutamente in linea con quella espressa più volte dalla stessa Ryanair.

In estrema sintesi, il medesimo decreto, definito “omnibus” o anche “asset”, prevede lo stop agli algoritmi che alzano i prezzi per le rotte nazionali da e per le isole durante un periodo di picco di domanda e se il prezzo di vendita del biglietto è del 200 per cento superiore alla tariffa media del volo. Viene inoltre vietato di fissare le tariffe in base alla profilazione web o al modello di dispositivo usato.

Si tratta di una evidente misura dirigistica, che ha già sollevato l’attenzione ben poco benevola della Commissione europea. Il forte sospetto, ovviamente sollevato dalle stesse compagnie aeree, è che la norma violi il Regolamento Ue 1008/2008 sui servizi aerei.

Ma al di là di qualunque cavillo giuridico, a molti incalliti liberali come il sottoscritto la mossa di Urso ci riporta alla mente i “fasti” del cancelliere Antonio Ferrer, personaggio dei Promessi Sposi realmente esistito, autore di un dissennato tentativo di abbassare per decreto il prezzo del pane. Tant’è che, parafrasando il grande Alessandro Manzoni a proposito di questa seicentesca misura, anche per il nostro ministro vale il medesimo concetto: “Si tratta di un provvedimento che non ha la capacità di diminuire il bisogno legato ai viaggi aerei, anzi abbassando per legge il prezzo dei viaggi medesimi si fa come quella donna non più giovine che pensasse di ringiovanire alterando la data di nascita”.

Ciò, tradotto nell’ambito di un moderno sistema di mercato, significa affermare la superiore efficacia dell’azione politica nel fissare il “giusto” prezzo dei beni e dei servizi, rispetto all’azione regolatrice della cosiddetta mano invisibile del mercato.

Aggiornato il 15 settembre 2023 alle ore 09:29