Giorgia Meloni è arrivata nella chiesa di San Paolo Apostolo, nel Parco Verde di Caivano, Comune dove è emerso il caso delle violenze sessuali su due ragazzine di 10 e 12 anni da parte di un gruppo di adolescenti.
Una tappa, quella del presidente del Consiglio, che è arrivata dopo le minacce giunte via social in riferimento alla stretta sul reddito di cittadinanza. Con il premier che ha ringraziato quanti hanno espresso vicinanza e che le intimidazioni “non impediranno la nostra presenza al fianco dei tanti cittadini che chiedono sicurezza e la possibilità di un futuro migliore per i propri figli”. Anche Elly Schlein, segretario del Partito Democratico, ha parlato di “minacce intollerabili”.
Meloni, entrata da un ingresso laterale, ed è stato accolta da un coro di persone che la acclamavano. Ad attenderla, il parroco don Maurizio Patriciello, il vescovo di Aversa, monsignor Angelo Spinillo oltre al prefetto di Napoli, Claudio Palomba. Il presidente del Consiglio ha avuto un incontro privato con don Patriciello, prima di muoversi nella scuola Morano, dove ci sarà una riunione del Comitato per l'ordine e la sicurezza pubblica.
Un Parco Verde di Caivano blindato, con le strade del quartiere transennate e accessi presidiati dalle forze dell’ordine.
“Sono 35 anni che aspettiamo. Di promesse tante, fatti pochi. Ma anche questa volta vogliamo sperare”. È quanto detto da una delle persone presenti davanti alla chiesa di San Paolo Apostolo, come riportato dall’Ansa. E ancora: “Io abito al sesto piano e per anni sul letto aveva un foglio di plastica perché scorreva acqua dal solaio. Per quattro anni sono stata senza ascensore. Mi chiedo? È possibile vivere così”.
Meloni, a seguire, incontrerà il premier greco, Kyriakos Mitsotakis, ad Atene per una cena di lavoro dove, secondo il portavoce del governo greco Pavlos Marinakis, saranno discusse questioni bilaterali e temi dell'agenda europea.
“I legislatori ci invitano a evitare la vittimizzazione secondaria e io accolgo la spinta rappresentando una delle due famiglie coinvolte nella triste vicenda, che da sempre ha deciso di mantenere il silenzio nei confronti di tutti”: è il commento dell’avvocato Clara Niola, legale di una delle due ragazze violentate al Parco Verde di Caivano. E ancora: “Sicuramente qui c’è un clima di tensione molto delicato, ecco perché a maggior ragione ci siamo affidati a questo silenzio. Oggi c’è la visita della presidente del Consiglio alla presenza delle altre istituzioni, questo ci conforta perché operando sinergicamente con tutte le altre istituzioni e le associazioni coinvolte all'interno di questo territorio sicuramente si potranno mettere in atto tutte quelle strategie di cui, non solo in questo territorio ma in generale, è necessario adottare a tutela dei minori”.
“Entro la primavera del 2024 il centro sportivo di Caivano tornerà ad essere un centro sportivo”. Lo ha fatto sapere don Maurizio Patriciello, riferendo ai cronisti quanto a lui riferito dalla premier Giorgia Meloni. E poi: “Mancano pochi mesi alla primavera del 2024, ma credo che manterrà la sua parola. Meglio di così non poteva andare. Noi abbiamo un desiderio grande di applaudire ma se le promesse, come accaduto altre volte, non verranno mantenute sapremo anche fischiare”.
“Il centro Delphinia è un grande centro sportivo, 25mila metri quadri di struttura. Una struttura da anni abbandonata e che oggi è una discarica a cielo aperto ed è uno dei luoghi in cui il degrado favorisce la criminalità. Il nostro obiettivo è riaprire il centro entro la prossima primavera” ha precisato Meloni nel corso di un punto stampa a Caivano.
“Ringrazio le forze dell’ordine ed i magistrati che conducono una battaglia quotidiana contro la criminalità Non sono soli, saranno sempre meno soli, va rafforzata qui la presenza delle forze dell'ordine – ha ammesso – anche la possibilità di operare dell'apparato giudiziario”.
“Cerchiamo di dare risposte anche in termini di educazione – ha sintetizzato Meloni – ci sono norme importanti sul tema della dispersione scolastica, ma per combatterla vanno rafforzate. È previsto l’obbligo ma le sanzioni per quelle famiglie che decidono di non mandare i figli a scuola non sono sufficienti. Il ministro Valditara ha firmato il decreto Agenda sud sulla lotta al divario educativo che investe oltre 260 milioni di euro e coinvolgerà tutte e quattro le scuole del primo ciclo di Caivano: ci saranno le risorse per aprire le scuole oltre l’orario curriculare, aiuteremo insegnanti e studenti anche in tema di sostegno psicologico. C’è il tema degli assistenti sociali e ne parlerò col presidente De Luca. In queste 4 scuole – ha terminato – potranno arrivare fino a 20 docenti in più”. Fino alla riflessione su Facebook: “Lo Stato c’è e non intende abbandonare i cittadini nell’illegalità”.
Aggiornato il 31 agosto 2023 alle ore 17:40