Un Giubileo ogni 100 anni: aveva fatto bene Papa Bonifacio VIII

Ora mi chiedo come può l’arcivescovo Rino Fisichella, presidente del Pontificio consiglio per la Promozione della Nuova evangelizzazione, il Dicastero Vaticano incaricato dal Papa di organizzare l’evento, avere fiducia in una Amministrazione, quella attuale e quella passata, che sapendo in modo inequivocabile che l’evento del Giubileo si sarebbe tenuto nell’anno 2025, non ha praticamente fatto nulla. Non ha fatto nulla per attivare concretamente un elenco rilevante di interventi che sono utili senza dubbio per il Giubileo, ma ancora di più per la funzionalità di una città che ogni anno “brucia”, per il congestionamento, oltre 3 miliardi di euro.

Allora, dopo una capillare analisi delle proposte e degli interventi che dovranno essere pronti entro il mese di novembre del 2024 e dopo essermi convinto che, come detto prima, gli interventi non supereranno l’importo di 700 milioni o al massimo 800 milioni (vedi le opere che hanno possibilità di rispettare tale scadenza), lancio una proposta: il Vaticano assuma la gestione delle opere essenziali e, attraverso una gara, identifichi un unico soggetto a cui affidare tutto – ripeto tutto – ciò che sia possibile completare entro la fine del mese di novembre del 2024. In realtà, il Vaticano chieda la delega ai vari organismi competenti della spesa e in particolare all’Amministrazione di Roma Capitale; la mia non è una ipotesi utopica, perché tutti sappiamo che questa Amministrazione, come d’altra parte la passata, non è in grado di far partire e di portare a compimento le 69 proposte progettuali.

Il mio non è assolutamente terrorismo mediatico ma è solo freddezza analitica nei confronti di una Amministrazione che, dopo un anno e mezzo, non un mese e mezzo, ha fatto pochissimo di quanto annunciato e promesso in campagna elettorale. Il sindaco Roberto Gualtieri ultimamente ha dichiarato: “Il Giubileo rappresenta una straordinaria opportunità di rilancio dell’intera città e Roma vuole farsi trovare pronta a questo grande appuntamento spirituale. È una sfida difficile e impegnativa nella quale non possiamo più perdere nemmeno un minuto, ma con il Governo e tutte le strutture siamo impegnati pancia a terra per realizzare le infrastrutture pubbliche necessarie, capaci di migliorare la Capitale per accogliere decine di milioni di pellegrini. Parliamo di tramvie, autobus green, stazioni metro e ferroviarie riqualificate, monumenti e piazze storiche valorizzati, centinaia di chilometri di strade rimesse a nuovo e strutture dedicate ai più fragili in coerenza con il messaggio di fratellanza di Papa Francesco”.

Questa, ribadisco, la dichiarazione del sindaco di Roma. E, dopo tale intervento, scatta automaticamente l’esigenza di conoscere quali erano i commenti che solo un anno e mezzo fa, in campagna elettorale, Gualtieri aveva anticipato sistematicamente. L’importo delle opere da realizzare entro il mese di novembre 2024, sempre nei discorsi di Gualtieri in campagna elettorale, si attestavano su un valore di 20 miliardi di euro; poi piano piano siamo passati a 12 miliardi, poi a 4 miliardi e poi ora siamo in grado di effettuare una stima davvero difendibile.

Questa analisi capillare su quali possano essere davvero le opere che saranno pronte per la scadenza del novembre del 2024 non superano, a mio avviso, un valore globale di circa 700 milioni di euro e partono da un elenco di proposte progettuali che rasenta il ridicolo. Riporto alcuni dati ormai pubblicati dovunque:

Roma Capitale ne ha presentatati 69

varie Amministrazioni comunali 35

– Società Giubileo 25

– Atac 11

– Regione Lazio 10

Rete Ferroviaria Italiana 9

– Anas 4

E poi altri organismi hanno presentato altre 21 proposte progettuali, per un numero totale di 184 progetti, a cui sicuramente se ne aggiungeranno tanti altri da parte di coloro che continuano a essere convinti che il Giubileo non sia quello del 2025 ma quello del 2050. Indico di seguito (vedi qui) la stria sintetica del Giubileo e la metodologia della Chiesa nel costruire nei minimi dettagli un evento chiave per la crescita e la diffusione della fede e per la incisività dello stesso Cattolicesimo nell’assetto del sistema planetario delle religioni.

Lo so. La mia proposta è impraticabile ma penso che sia bene, sin da ora, che il reale catalizzatore dell’intero evento, cioè la Chiesa, sappia quanto sia igienico non credere più negli annunci e nelle gratuite assicurazioni formulate da chi, come nel caso del sindaco Roberto Gualtieri, non dispone di una adeguata squadra capace di trasformare intuizioni progettuali in opere. Insisto: non è un male solo della Capitale d’Italia. È un male dell’intero Paese. Lo stiamo vivendo con il Pnrr. Sì, con un’esperienza programmatica e attuativa fallimentare: in tre anni siamo riusciti a spendere meno del 6 per cento dell’intera disponibilità finanziaria. Pregiatissimo arcivescovo Fisichella, ci pensi. Se analizza gli interventi e il loro stato progettuale, si rende conto che purtroppo ho ragione.

(*) Tratto dalle Stanze di Ercole

Aggiornato il 08 agosto 2023 alle ore 09:38