Sindaco Gualtieri, evitare annunci e impegni difficilmente realizzabili

Rivolgo un consiglio spassionato al sindaco di Roma Roberto Gualtieri: non faccia più dichiarazioni sullo stato di avanzamento delle opere della capitale incluse nel Pnrr, non formuli più assicurazioni sul rispetto della scadenza imposta dall’Unione europea per il 31 dicembre 2026 perché, come da me anticipato meno di un mese fa, siamo in presenza di un vero stallo proprio nelle varie proposte capitoline.

Ricordo infatti che per le opere programmate sarà necessario:

1) Effettuare la approvazione formale dei singoli progetti da parte dell’organo proponente;

2) Ottenere i pareri dalle amministrazioni direttamente e indirettamente interessate alla realizzazione delle singole opere;

3) Indire e concludere la Conferenza di servizi;

4) Predisporre i bandi di gara e scegliere la offerta più vantaggiosa;

5) Consegnare i lavori e aprire i cantieri.

Questo lungo itinerario che per essere in regola con i tempi imposti da Bruxelles dovrebbe completarsi entro il corrente anno, riguarda non 10 progetti, non 50 progetti ma 290 progetti. Siamo n presenza di un numero di progetti che ammonta a un miliardo 141 milioni 175mila euro e per non perdere i fondi le varie opere, ripeto, devono essere avviate entro il 31 dicembre di quest’anno. Se entriamo nel merito delle varie proposte scopriamo che si rischia di perdere le risorse per migliorare l’edilizia scolastica, per realizzare nuovi alloggi pubblici (zona Corviale, Tor Bella Monica, Santa Maria della Pietà). Ebbene penso sia utile fermarsi un attimo e ricordare che non siamo in una megalopoli del sottosviluppo, non siamo in presenza di interventi sconosciuti ma ampiamente noti sin da quando sindaco era Virginia Raggi, non siamo di fronte a una giunta che si è insediata un mese fa ma di fronte a una giunta e un sindaco che governano questa realtà metropolitana da oltre un anno e mezzo. Un anno e mezzo ricco di convegni, ricco di interviste, ricco di un presenzialismo a cui non corrisponde nulla né sulla attuazione concreta del Pnrr, né sull’attuazione delle opere per il Giubileo.

È davvero assurdo leggere il calendario degli incontri presso la Presidenza del Consiglio per garantire l’avvio dei lavori del Giubileo ed è davvero kafkiano verificare a valle di ogni incontro la riduzione di programmi annunciati un anno fa, sì un anno fa quando lo stesso sindaco Gualtieri parlò della ristrutturazione funzionale di dodici stazioni, poi passate a 8, poi a 6; vi assicuro che forse saranno appena due e questo non per colpa delle Ferrovie dello Stato ma per la difficile procedura autorizzativa che coinvolge distinte direzioni del Comune. Ma poi oltre al Pnrr, oltre al Giubileo c’è anche l’impegno a cercare di fare eleggere Roma sede dell’Expo 2030, in realtà sembra quasi che per evitare il fallimento del proprio operato attuale, sì quello del primo anno e mezzo, la Giunta Gualtieri rincorra il futuro, rincorra programmi e progetti che ormai non sono più coerenti a un cronoprogramma accettabile.

Ancora una volta si creano le condizioni per un fallimento di una maggioranza di sinistra, ancora una volta la capitale d’Italia, una realtà economica che partecipa alla formazione del Prodotto interno lordo del Paese per oltre il 9 per cento, fornisce una immagine di elevata incapacità. Devo solo, alla conclusione di questa triste lettura dell’operato del sindaco Gualtieri e della sua Giunta, aggiungere una considerazione: il sindacato e il mondo della informazione, cioè due distinte aree fondamentali dell’assenso e del dissenso, sono praticamente sul “caso Roma” in uno stato di avanzato torpore, in un avanzato stato di rispettoso silenzio. Tutto questo non solo è grave ma preoccupa perché questa che sembra quasi una triste connivenza, nel momento in cui esplodono i fallimenti programmatici, nel momento in cui esplodono le inadempienze sulla concreta attuazione dei progetti, colpisce senza dubbio gli schieramenti politici che sostengono l’attuale giunta ma fa contestualmente perdere ulteriormente credibilità proprio al mondo della informazione e al sindacato.

Ed è bene convincersi che, mentre le forze politiche nel tempo recuperano una pseudo credibilità, il mondo della informazione e il sindacato difficilmente potranno ritrovare, almeno per la vasta e complessa realtà romana, una riconosciuta credibilità.

Devo essere sincero ma sconvolge questa folle sottovalutazione del fattore tempo e mentre nel caso del Pnrr si può comprendere la complessità dei programmi a scala nazionale non si capisce, dopo tre anni dall’avvio del Pnrr, l’assenza di atti compiuti, l’assenza di spesa nella realtà romana. Ancora più inconcepibile è la mancata attivazione per tempo delle opere del Giubileo, sì di opere che erano state definite essenziali tanti anni fa e, soprattutto, il Giubileo tutti sapevano e in modo particolare il sindaco e la sua giunta che sarebbe stato aperto il primo gennaio del 2005 e che gli interventi andavano realizzati entro il 30 novembre 2024, cioè fra appena poco più di un anno. Pochi credono che tutto questo sia vero perché fa davvero paura che si sia in presenza di tanta superficialità, chiamiamola “superficialità”.

(*) Tratto da Le Stanze di Ercole

Aggiornato il 19 luglio 2023 alle ore 10:56