In merito al concorso esterno “la linea del Governo è chiara: non si tocca. Sono contento che” il ministro Carlo Nordio “abbia precisato che non è l’idea del Governo. Ma comunque non ha detto che vuole abolirlo. Si è scatenata una tempesta perfetta sul Nordio-pensiero. Un corto-circuito logico”.
Queste le parole del sottosegretario alla Giustizia, Andrea Delmastro Delle Vedove, rilasciate al Corriere della Sera. Poi rilancia: “Perché il ministro ha detto che non esiste. E, semmai, che vuole intervenire con una norma ad hoc, che non significa abolire ma tipizzare un reato ad hoc”.
A ciò aggiunge: “Non è nel programma di Governo. Ma comunque rassereno tutti: non c’è nessuna volontà di abbassare l’asticella nella lotta alla mafia. E non potrebbe essere che così. Perché Meloni ha tratto fonte di ispirazione politica da Falcone e Borsellino. Nessuno strumento della lotta alla mafia sarà indebolito da questo governo. Figuriamoci se vogliamo smantellarli”.
Un passaggio, giocoforza, tocca il caso che lo riguarda direttamente. E Delmastro rivela: “Dall’imbarazzo di parlare di una mia posizione personale mi ha tolto la presidente del Consiglio: la penso esattamente come lei. Continuerò ad affrontare nelle sedi opportune questa vicenda. Confidando nel fatto che emergerà la mia assoluta estraneità ai fatti”.
Sul tema della riforma della Giustizia dice la sua pure il vicepremier Matteo Salvini: “Non ci devono essere tabù. Come per lo sciopero ferroviario non puoi bloccare un Paese, così non possono essere pochi magistrati a bloccare una riforma”. Che è “urgente perché serve agli italiani. Vogliamo farla in fretta senza escludere nessuno, cioè ascoltando tutti e coinvolgendo tutti. Una giustizia più veloce serve anche ai magistrati”.
Aggiornato il 15 luglio 2023 alle ore 13:35