Dati Invalsi, Valditara: “Italia spaccata in due”

“I divari a sfavore del Mezzogiorno si accentuano nella scuola secondaria: -15 punti percentuali al termine del primo ciclo e 22-23 punti al termine delle superiori. Per la matematica arriviamo addirittura a -25/30 punti, un divario enorme. Le cause sono tante, la fragilità sociale dei territori, innanzitutto, una delle tante cause su cui dobbiamo riflettere è che nel 2019 la percentuale di assenze nelle scuole del Sud è di 15 giorni all’anno rispetto a quelli del Nord, che per 13 anni è quasi perdere un anno scolastico: non è così banale”.

Così il ministro dell’Istruzione, Giuseppe Valditara, alla presentazione dei dati Invalsi alla Camera. Poi aggiunge: “C’è il tema degli asili, lo confermano tutte le ricerche, hanno un effetto perequativo fondamentale e mi fa molto piacere sottolineare come grazie alla semplificazione e all’intesa tra il Governo e i Comuni abbiamo raggiunto quasi il 91 per cento delle aggiudicazioni, con tempi che si sono ridotti a 7-9 mesi. Circa il 15 per cento delle aggiudicazioni – insiste – si è avuta grazie ad Invitalia, probabilmente una parte importante non sarebbe stata realizzata senza, bisogna quindi investire su questo. Un altro dato interessante – continua – è che gli obiettivi di Barcellona ci ponevano il 33 per cento, noi siamo ben oltre i 52mila posti e non dispero di arrivare ad una percentuale che è quella del 45 per cento che ci porrebbe veramente al top in Europa”.

Non solo: “È evidente che dobbiamo pensare a un intervento mirato specificamente sul Mezzogiorno. Ci sono anche dati positivi nel rapporto Invalsi 2023: la dispersione scolastica implicita vede un calo generalizzato, siamo a un punto per cento in meno. L’abbandono vede una flessione netta e abbastanza generalizzata, non lontana dagli obiettivi Pnrr. Dobbiamo realizzare una svolta – evidenzia – partendo da interventi mirati. Ringrazio la Commissione che ha svolto un lavoro eccellente, per individuare delle soluzioni”. Perché “il tema non riguarda solo l’Italia; il tema della dispersione riguarda tante nazioni europee. Dobbiamo partire individuando le scuole più a rischio, l’Invalsi ha sottoposto un elenco di scuole – 240, di cui 120 saranno elementari, 60 medie e 60 superiori – dove sono stati individuati alcuni criteri, assenze, fragilità nei risultati, avviando già da settembre interventi con investimenti economici importanti, sottolineando l’importanza della personalizzazione della didattica, che deve essere innovativa, laboratoriale, cambiando la lezione solamente frontale con l’introduzione di nuove metodologie didattiche”.

Ancora Valditara: “Serve una scuola aperta al territorio, manderemo più docenti in quelle scuole, 4-5 in media in più con una formazione particolare”. In più, ci sono in previsione “più soldi per questi docenti nella loro attività extracurriculari, di supporto e accompagnamento alle scuole: le 240 scuole saranno seguite da Invalsi, in tutte sarà previsto il tempo pieno, con un investimento importante ci sarà per le mense, verranno favorite le attività sportive”.

Secondo il ministro dell’Istruzione “dobbiamo pensare a progetti speciali di offerta formativa, per valorizzare le peculiarità del territorio, ne sto parlando con i presidenti delle Regioni: per esempio, il Ponte sullo Stretto ha bisogno di formare tecnici adeguati non solo per la sua creazione ma anche per la gestione, una volta fatto. Altro esempio, Cosenza ha una straordinaria facoltà di Informatica: dobbiamo pensare a strutture produttive che possano sfruttare questa opportunità. Insomma, con le Regioni vogliamo individuare aree per far sviluppare il territorio”.

Valditara, poi, ha insistito che con l’Agenda Sud “sono stati previsti 2,5 miliardi di euro per la scuola al Mezzogiorno, un altro miliardo per creare più adeguate competenze di base, 600 milioni per le materie Stem, da usare in autonomia dalle scuole, 450 milioni per l’educazione digitale, poi ci sono fondi Pon per mezzo miliardo di euro da ripartire tra gli istituti. Monitoreremo nell’arco di un biennio il progetto e se i risultati saranno buoni lo estenderemo: da qui si ricostituisce l’Italia e il futuro”.

“L’Italia è divisa in due con ragazzi del Mezzogiorno fortemente pregiudicati nelle opportunità formative e occupazionali rispetto agli studenti di aree più avvantaggiate del Paese – puntualizza Valditara – da qui la decisione di presentare anche con il contributo di Invalsi, e la collaborazione di Indire, una Agenda Sud in dieci punti che prevede l’individuazione di scuole dove maggiori sono le fragilità del contesto sociale per abbandoni, insuccesso formativo e assenze. Iniziamo con 240 scuole. Investiremo risorse importanti. È un passaggio che vedrà più insegnanti in ogni scuola soprattutto per le materie più critiche come matematica italiano inglese”. In più, ci sarà anche “un’estensione tempo scuola, del tempo pieno”. Oltre a una “formazione specialistica per docenti che insegnano in queste scuole con una retribuzione aggiuntiva per le attività extracurricolare. “Avremo interventi per favorire lo sviluppo territoriale grazie allo sviluppo formativo, ci sarà il coinvolgimento delle famiglie. Bisogna ricostruire l’alleanza fra famiglia e scuola”.

Aggiornato il 12 luglio 2023 alle ore 15:49