Roccella: “Non si diventa genitori per contratto”

“Non entro nel merito delle decisioni dei magistrati. Mi pare chiara però la cornice in cui questa vicenda si inserisce: in Italia si diventa genitori solo in due modi, o per rapporto biologico o per adozione. Lo ha ribadito anche la Cassazione. La genitorialità per contratto in Italia non esiste”.

Queste le parole di Eugenia Roccella, ministro per la Famiglia, in un’intervista al Corriere della Sera in merito al caso di Padova, dove la Procura ha impugnato 33 atti di nascita, registrati dal 2017 a oggi, per riconoscere ai figli delle coppie omogenitoriali gli stessi diritti degli altri.

“II ministro Piantedosi – insiste – ha richiamato al rispetto di tutti la sentenza della Cassazione. Il Governo non ha cambiato di una virgola le norme o le regole. Sono stati i sindaci, per scelta politica, a compiere atti in contrasto con quella sentenza, sapendo che avrebbero potuto essere impugnati”.

Adesso le coppie omogenitoriali possono “seguire la procedura adottiva – va avanti Roccella – stiamo parlando della stepchild adoption, che qualche anno fa veniva richiesta a gran voce. Perché adesso non va bene più? Non è una procedura discriminatoria”. Inoltre, nel caso di una famiglia già costituita, dove una mamma perde la genitorialità e ne rimane senza fino all’adozione, il ministro nota: “È sicuramente un disagio e un dispiacere per l’adulto, ma non credo che i bambini si accorgeranno del cambiamento che probabilmente durerà pochi mesi. E, nel frattempo, nessuno escluderà la persona che hanno conosciuto come genitore dall’accompagnamento a scuola e dalle normali attività del bambino”.

Infine, chiosa: “La legge 40, che non a caso parla di procreazione assistita, era stata pensata in coerenza con un quadro normativo fondato sulla filiazione naturale. Il senso era aiutare chi non poteva avere figli per motivi di infertilità, senza alterare questa impostazione. Quello che bisogna chiedersi è altro… Se vogliamo mantenere un impianto fondato sulla filiazione naturale o vogliamo arrivare alla filiazione per contratto. Se consideriamo il figlio una persona autonoma, frutto di una relazione, o un diritto dell’adulto ottenuto attraverso un contratto”.

Aggiornato il 21 giugno 2023 alle ore 14:49