Berlusconi, lutto nazionale e il livore di Rosy Bindi

“I funerali di Stato sono previsti ed è giusto che ci siano ma il lutto nazionale per una persona divisiva com’è stato Berlusconi, secondo me, non è una scelta opportuna”.

Così Rosy Bindi, esponente del Partito Democratico, ospite di Un Giorno da Pecora, su Rai Radio1.

“La volta in cui Berlusconi mi disse in tv lei è più bella che intelligente io gli risposi non sono una donna a sua disposizione. Fu una reazione non pensata – continua – sono parole che escono perché le hai dentro. Dopo quella volta, non ho mai fatto pace né ho parlato di nuovo con Berlusconi, lui non mi ha mai più chiesto scusa ma io non ho rimpianti: non so se quelle scuse le avrei accettate”.

E ancora: “In questo momento siamo nella fase della santificazione a parte qualche eccezione. E questo non va bene. I conti col berlusconismo non sono stati fatti quando era vivo spero che verranno fatti ora. Berlusconi – insiste – non è stato solo un politico, ha fatto l’imprenditore in un certo modo, porta con sé tanti misteri e non riesco ad esaltarlo nelle sue capacità imprenditoriali”.

Alfredo Antoniozzi, vicecapogruppo di Fratelli D’Italia, commenta: “Rosy Bindi, come gran parte dei cattolici integralisti, è poco cristiana. Soprattutto – nota – fa specie che con la sua militanza parlamentare e politica ignori che una legge dello Stato impone i funerali di Stato per chi è stato premier. Il suo livore è espressione di una simbiosi cattocomunista che, soprattutto grazie a Berlusconi, ma prima grazie ad Andreotti e Craxi, fortunatamente non è stata maggioranza in Italia. Una cosa triste”.

Aggiornato il 13 giugno 2023 alle ore 18:45