Pnrr, Tajani: “Nessun attacco alla Corte dei conti”

Antonio Tajani interviene sulla questione del Pnrr. “Si è esasperato polemicamente un episodio già chiuso. Non c’è nessun attacco da parte nostra alla Corte dei conti, nulla di strano nel fatto che si proroghi una norma varata dal precedente governo sui controlli non concomitanti ma successivi sulle spese”. È quanto dichiara in un’intervista al Corriere della Sera il ministro degli Esteri. “L’opposizione fa l’opposizione – aggiunge – ma anche illustri giuristi sostengono che è pienamente legittimo quello che facciamo”. Sui ritardi “sono molti i Paesi che stanno modificando i loro programmi di spesa, non solo noi. Il piano è stato varato durante la crisi del Coronavirus, poi ce n’è stata un’altra con la guerra e la crisi energetica, a tutti serve flessibilità. E serve non solo al governo, ma a tutti i soggetti che lavoreranno sul Pnrr, anche le amministrazioni locali di sinistra che gestiranno fondi. È un lavoro che ci impegna tutti”. Rispetto al ruolo dei vertici dell’Unione europea, anche in vista delle prossime elezioni Europee, Tajani afferma: “Io mi aspetto istituzioni indipendenti dai singoli governi, sopra le parti. Ci saranno forze politiche che spingeranno in una direzione o nell’altra, ma spero e conto che la Commissione se ne tenga fuori, anche se in passato a volte non è successo”.

Intanto, Raffaele Fitto ha incontrato a Bruxelles la presidente dell’Eurocamera, Roberta Metsola.  Il ministro per gli Affari europei, Coesione, Sud e Pnrr ha detto che “il tema RepowerEu è centrale”. L’incontro si è protratto per oltre 20 minuti ed ha costretto la presidente della Bce Christine Lagarde a fare qualche minuto di anticamera prima di incontrare a sua volta Metsola. Al termine del colloquio Fitto ha detto di aver avuto altri incontri, ma di carattere tecnico, questa mattina a Bruxelles definendoli “buoni”. Nel frattempo, una portavoce della Commissione Ue afferma che “l’Italia non ha ancora presentato il nuovo capitolo del RepowerEu da aggiungere al Pnrr” nell’ambito della revisione del piano. La portavoce ha precisato che comunque “sono in corso contatti permanenti”. La portavoce ha parlato di capitolo aggiuntivo al Pnrr per utilizzare i 2,7 miliardi di euro a disposizione dell’Italia per accelerare la transizione energetica dal RepowerEu, precisando che deve trattarsi di “nuove misure e nuovi investimenti” e non di trasferimento di risorse. Le modifiche al Pnrr, ha poi aggiunto la portavoce, possono comunque essere chieste se giustificate da motivazioni oggettive.

Il RePowerEu è un nuovo capitolo che può essere aggiunto al Pnrr e in esso devono trovare posto “nuovi investimenti, non ancora inclusi nel piano iniziale”, ha ribadito la portavoce. “Per fare un esempio – ha aggiunto – altri Paesi che hanno presentato il capitolo RePower” lo hanno usato “per aumentare di scala” il finanziamento “di misure già previste nel Pnrr”. Fino a oggi l’Italia, ha riassunto la portavoce, ha chiesto “un aggiornamento tecnico del montante finale dei sussidi per il quale riceverà circa 140 milioni di euro”. Roma ha anche “notificato l’intenzione di chiedere prestiti supplementari oltre il massimo già richiesto”. “Una volta che il Consiglio Ue ha adottato un Pnrr – ha concluso – uno Stato membro può domandare in casi eccezionali il cambiamento di certi obiettivi e tappe sulla base di ragioni oggettive” come previsto dall’articolo 21 del relativo regolamento europeo.

Aggiornato il 05 giugno 2023 alle ore 15:52