“Ambientalismo radical chic”: consigliere Pd attacca dirigente dem

Tratto da una storia vera. Potrebbe essere questo il sottotesto del commento che porta la firma di Mariano Angelucci, consigliere capitolino del Partito Democratico, in relazione a quanto detto da Annalisa Corrado, responsabile nazionale ambiente del Pd in merito al futuro della mobilità nella Capitale.

Angelucci, che si è detto stupito da ciò che ha sentito, ha tirato in ballo alcuni passaggi di Corrado: “La sua opinione è quella di togliere tutte le auto da Roma, qualcuno in passato avrebbe detto tutto bello, bello, bellissimo. A Roma camminare o andare in bicicletta per raggiungere il proprio posto di lavoro è un lusso che pochi possono permettersi, perché negli ultimi anni migliaia di persone sono state costrette dalla crisi economica a spostarsi sempre di più nelle periferie e nella cintura metropolitana”.

Per l’esponente democrat “sarebbe meraviglioso poter dire alle cittadine e ai cittadini di lasciare a casa la macchina e di prendersi un autobus o la metro. Ma purtroppo Roma non ha le linee metro di Parigi o Londra”. E anche “la gestione dei trasporti dei bus è stata sempre immaginata con tragitti lunghi che dalle periferie portano verso il centro. La conseguenza – insiste – è che ci vuole più di un’ora quando si è fortunati per arrivare da un Municipio al centro della città”.

Le persone, ha ricordato Angelucci, “si spostano per andare al lavoro e scelgono la macchina per necessità, non certo perché gli piace inquinare. Devo ammettere che adesso capisco meglio anche la questione delle sulla Ztl fascia verde, che fortunatamente cambieremo. Questo ambientalismo radical chic è lontano anni luce dalla realtà – ha confessato – poi ci chiediamo le ragioni per le quali si sono persi anche gli ultimi ballottaggi”.

Lo stesso Angelucci, peraltro, ha sospeso la sua candidatura per il congresso del Pd Lazio. E lo ha fatto senza troppi giri di parole: “Visto il caos con cui si sta gestendo il congresso del Lazio mi sospendo da una competizione dove si cambiano le regole in corsa. Valuterò se proseguire la corsa solo dopo un chiarimento con la segretaria Schlein e il presidente Bonaccini che spero arrivi oggi stesso”.

“Ci stiamo provando con tutto il cuore a dare una mano a rinnovare il Pd Lazio e il gruppo dirigente che ha perso ogni competizione possibile negli ultimi anni – nota Angelucci – abbiano perso le elezioni nazionali, regionali, tutti i capoluoghi e tutte le maggiori città del Lazio esclusa Roma. Nonostante questo, senza alcuna presa di responsabilità nei confronti della nostra comunità, senza alcuna discussione, confronto con gli iscritti, senza alcuna disponibilità a fare un passo di lato viste le numerose sconfitte, Leodori e tutto quel gruppo dirigente che ha governato e fatto tutte le scelte politiche cha hanno determinato queste sconfitte si è candidato a governare il Partito”.

Angelucci ha proseguito come un fiume in piena: “Avevamo chiesto che i congressi del Lazio e di Roma venissero fatti a settembre per permettere una discussione vera, riconoscendo il ruolo fondamentale degli iscritti e per dare dignità a chi come volontario si occupa del partito tutti i giorni. Ci hanno fatto passare per quelli che scocciavano”.

In ultimo la stoccata, parlando di un partito che “continua a essere chiuso, in mano ai capi corrente. Noi non ci stiamo a questo, noi vogliamo la discussione nei circoli, il dibattito aperto, la discussione sulla linea politica su come ritrovare il consenso perso dei cittadini. Non ce lo stanno permettendo. Ma noi non saremo parte di questo modo di fare. Mi auguro – ha concluso – che ci sia un sussulto immediato. Per l’enorme rispetto che abbiamo verso la nostra comunità, in attesa di avere un chiarimento, parteciperemo alle discussioni nei circoli ma in segno di solidarietà verso il ruolo degli iscritti non parteciperemo al voto. E chiediamo che lo stesso venga tolto non comportando nessuna scelta”.

Aggiornato il 05 giugno 2023 alle ore 17:44