Terzo polo, Renzi e gli effetti “l’Operazione Carletto”

I renziani la chiamano ironicamente così: “Operazione Carletto”. E Matteo Renzi non smentisce. È una manovra di Palazzo che ha un solo obiettivo: annientare politicamente Carlo Calenda. Il senatore di Rignano sull’Arno non si ferma “all’acquisto” della deputata di Azione Naike Gruppioni e di Giulia Pigoni, consigliera regionale, segretaria del partito azionista in Emilia-Romagna. Vuole ridurre il leader di Azione all’irrilevanza. Alla Camera, previa deroga, Azione (11 deputati) e Italia viva (10) potranno costituire gruppi autonomi. La vera battaglia si gioca al Senato. Per i renziani, il primo obiettivo è stato quello di raggiungere il numero minimo di 6 senatori per costituire un gruppo autonomo. Per queste ragioni, Renzi ha convinto Enrico Borghi a lasciare il Pd e passare con lui. Ora Azione, rimasta con 4 senatori, escludendo nuove transumanze, è costretta a finire nel Gruppo Misto. Avendo messo Azione in minoranza, l’ex premier ha fatto scattare la fase due, quella del sabotaggio. Infatti, ha diffuso la voce secondo cui Mara Carfagna e Mariastella Gelmini stavano trattando un ritorno, prontamente smentito, in Forza Italia.  

A Renzi non è proprio andata giù la sortita di Calenda davanti alle telecamere di Dimartedì, su La7. “L’errore è il mio. Io – ha detto il capo azionista – mi sono fidato quando Renzi mi ha detto: Guadagno 2 milioni e mezzo con gli arabi e faccio un passo indietro perché voglio fare il Partito liberal-democratico. Ci ho creduto, forse speravo di riuscire a farlo. Ho sbagliato. Quando è diventato direttore editoriale del Riformista ha detto che non avrebbe mai parlato di sé. Oggi era in una trasmissione politica (L’aria che tira, ndr) a parlare di politica con la scritta Il Riformista alle sue spalle”.

Renzi, intervistato da Sky Tg24, attacca l’ex sodale. Gruppo Italia viva al Senato? “Abbiamo chiesto ad Azione di sapere se vogliono stare nello stesso gruppo, se condividiamo il futuro o no, se si deve fare un percorso insieme. Andiamo a vivere insieme o restiamo separati? Domando ad Azione, vogliamo stare nella lista insieme no? Il futuro insieme è la lista alle Europee. Se vogliamo vivere un percorso insieme ma continuano gli attacchi, non si sta insieme. Se pensa che sia un mostro, amici come prima, ma vorrei che parlassimo di politica e di misure. Si va insieme alle Europee, sì o no? Se lui non vuole lo dica”. Renzi rincara la dose: “Gli attacchi di Calenda a me? Non è una questione morale, ma una questione umorale. C’è un Calenda uno e un Calenda due. Sono cinque anni che mi sento attaccato con toni giustizialisti e grillini. Io pago le tasse, non mi vergogno di farlo né di essere stato oggetto di tante indagini. Che Calenda usi gli stessi argomenti dei grillini un po’ mi dispiace”.

Aggiornato il 18 maggio 2023 alle ore 18:31