Pichetto Fratin: “Ci sono Comuni candidati per deposito nucleare”

“Ci sono Comuni che si sono candidati per ospitare il deposito nazionale delle scorie nucleare. In 40 anni non si è riusciti a fare il deposito partendo dall’alto. Forse l’unica soluzione è partire dal basso”.

Così Gilberto Pichetto Fratin, ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica, a margine della presentazione a Roma del rapporto del Circular Economy Network. Inoltre, aggiunge che sta “aspettando un supplemento di istruttoria” sulle aree idonee, con la puntualizzazione: “Non so se riusciremo a chiudere quest’anno”. Poi rivela: “Aspetto a ore da Bruxelles il parere sul decreto ministeriale sulle comunità energetiche rinnovabili”.

Il ministro, a seguire, sottolinea che per l’economia circolare nel Pnrr ci sono “un miliardo e mezzo di euro”. Liquidità, questa, destinata sia “alla realizzazione di nuovi impianti di gestione dei rifiuti, anche per ridurre differenze regionali nei tassi di raccolta differenziata”, sia a “bonificare almeno il 90 per cento delle discariche oggetto delle procedure di infrazione Ue”. In più, altri “seicentomila euro saranno investiti in Progetti Faro di Economia Circolare, puntando soprattutto su settori quali i rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche, l’industria della carta e del cartone, il riciclaggio dei rifiuti plastici e del settore tessile”.

L’obiettivo, aggiunge Pichetto Fratin, “è raggiungere importanti target nei tassi di riciclaggio. In particolare, almeno il 55 per cento per i rifiuti urbani; almeno il 65 per cento in peso per i rifiuti di imballaggio; almeno il 25 per cento per gli imballaggi in legno; almeno il 70 per cento in peso degli imballaggi di metalli ferrosi; almeno il 50 per cento degli imballaggi in alluminio; almeno il 70 per cento degli imballaggi di vetro; almeno il 75 per cento in peso per carta e cartone; almeno il 50 per cento in peso degli imballaggi di plastica”.

Sono progetti, questi, che “vanno inseriti in un sistema normativo e regolamentare nuovo – ribadisce il ministro – che sia informato dei principi dell’economia circolare e a cui il Pnrr dedica tre riforme: la Strategia nazionale per l’economia circolare, il Programma nazionale per la gestione dei rifiuti e il Supporto tecnico del Governo alle autorità locali”.

“Tornare a produrre energia dal nucleare in Italia non è all’ordine del giorno – termina – se ci saranno proposte, deciderà il Parlamento. L’orientamento del Governo, oggi, è di valorizzare la ricerca e gli investimenti all’estero. È quello che è avvenuto negli ultimi decenni, senza che nessuno ne parlasse. Le imprese italiane hanno competenze di prim’ordine sul nucleare, hanno due miliardi di investimenti in questo settore. Dobbiamo continuare su questa strada. Se poi in futuro qualche Governo vorrà realizzare una centrale nucleare o uno small modular reactor, allora se ne parlerà”.

Aggiornato il 17 maggio 2023 alle ore 09:39