La Camera dice sì alla svolta nucleare

La Camera approva la mozione di maggioranza che impegna il governo sul nucleare. Le novità più rilevanti sono quelle contenute nel documento unitario che porta la prima firma di Alessandro Cattaneo (Forza Italia) e unifica le richieste dei diversi partiti di maggioranza. La mozione impegna infatti il governo ad “accelerare il processo di decarbonizzazione dell’Italia e valutare l’opportunità di inserire nel mix energetico nazionale anche il nucleare quale fonte alternativa e pulita per la produzione di energia”. Il testo approvato a Montecitorio chiede al governo di “valutare in quali territori al di fuori dell’Italia la produzione di energia nucleare possa soddisfare il fabbisogno nazionale di energia decarbonizzata e a valutare l’opportunità di promuovere e favorire lo sviluppo di accordi e partnership internazionali tra le società nazionali e/o partecipate pubbliche e le società che gestiscono la produzione nucleare al fine di poter soddisfare il suddetto fabbisogno nazionale”.

Gilberto Pichetto Fratin interviene sul tema del nucleare, a margine della presentazione del Rapporto Irex 2023. “La volontà popolare espressa nei due referendum sul nucleare – afferma il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica – riguardava impianti che non sono paragonabili ai nuovi, come ad esempio gli small reactor. La volontà del Parlamento è quella di continuare a mantenerci sul fronte della ricerca e della sperimentazione, che abbiamo sempre coltivato come Italia”. Secondo Pichetto Fratin, “abbiamo un’esperienza e una conoscenza del settore enorme. Enel ha finito da un mese una centrale nucleare nella Repubblica Ceca e si appresta a partecipare alle gare in Spagna. La mozione approvata in Parlamento non significa fare una centrale nucleare. Se verrà il momento e se dovremo fare questo tipo di valutazione sarà ancora il Parlamento a dire sì o no”.

Aggiornato il 10 maggio 2023 alle ore 13:17