Radiografia del Pd di Elly Schlein (video)

Chi sia davvero Elly Schlein, e come sia riuscita a mettersi a capo del Partito democratico, è domanda che si pongono in parecchi. Certamente risulterebbe parziale chiedere spiegazioni a Carlo Calenda (Azione) o a Matteo Renzi (Italia Viva), perché gli ex alleati centristi del Pd (Renzi anche ex segretario) potrebbero esternare una lettura emotiva e di parte. Ecco che abbiamo posto il quesito (in un ciclo di più interviste) al giurista Jean Paul de Jorio (avvocato, ricercatore, soprattutto già a capo del circolo Aldo Moro del Pd).

Forse de Jorio potrebbe chiarire più di altri come mai Carlo Calenda continui a mettere veti su ogni eventuale alleanza con la Schlein: perché l’obiettivo principale di Azione e Terzo Polo non è una sorta di campagna acquisti tra i renziani rimasti nel Pd, ma evitare ogni abbraccio mortale con un partito che ha la Schlein come segretario ma è controllato da altri burattinai.

Il problema è che Elly Schlein è una cittadina elvetico-statunitense a cui gli italiani pagano uno stipendio da parlamentare: è la segretaria del maggiore partito della sinistra, ha iniziato a fare politica nel 2009 negli Usa, lavorando alla campagna presidenziale di Barack Obama. Quindi la Schlein, parlamentare italiano, può ancora votare negli Usa? Ed è vero che ha più cittadinanze e quindi più passaporti? Ed a quale Stato è più fedele? Sarebbe facile liquidare questa faccenda asserendo che, il Pd è erede del Pci, quindi un partito internazionalista fedele all’umanità. E cosa farebbe la Schlein se gli interessi italiani dovessero collidere con quelli stranieri?

Jean Paul de Jorio spera nel frattempo l’effetto congiunto di Renzi e Calenda possa spaccare il Pd, portando Irene Tinagli, Giorgio Gori e Stefano Bonaccini su altri approdi. La nuova segretaria del Pd secondo Calenda: “È stata eletta con il supporto di tutti i capicorrente ed è stata presentata come la novità del Partito democratico. Non ha detto una parola su cosa vuole fare su infrastrutture, energia, termovalorizzatori, immigrazione”. L’avvocato de Jorio va oltre: “La confusione fatta dalla Schlein sul salario minimo durante il suo intervento alla Camera evidenzia che la segretaria ignora come funzioni il sistema degli ammortizzatori sociali, e quando parla senza suggerimenti si rivela”.

Ed allora a chi risponde Elly? Sempre più gente si domanda come possa una persona all’oscuro del sistema lavoristico, contrattuale e previdenziale lanciare idee come “abolizione proprietà privata”, “povertà sostenibile”, “aumentare le tasse”, “colpire la ricchezza del paese”.
Sorge il dubbio la Schlein possa rivelarsi, in un futuribile momento di vuoto di potere, il “cavallo di Troia” di quella speculazione finanziaria che vorrebbe mettere le mani su risparmi e patrimoni italiani, casomai usando il volto caritatevole delle stesse lobby Usa che hanno pagato la campagna elettorale di Barack Obama.

Anche Carlo Calenda potrebbe nutrire questi dubbi, non a caso ha detto: “Non c’è nessuna alleanza da fare perché non ci sono elezioni. Le prossime consultazioni sono quelle europee con il proporzionale: quindi quello dell’alleanza, peraltro tra persone che la pensano diversamente su tutto, è un tema inesistente... oggi il Pd è a metà tra Sinistra e libertà e Verdi, e chi non condivide queste idee dovrà fare chiarezza”. Calenda è molto più diplomatico di Matteo Renzi che, di fatto, non ha nemmeno aperto il dialogo con Elly Schlein.

Ma nell’intervista che vedrete (e ascolterete) su L’Opinione emerge dalle parole di de Jorio come i boss locali del Pd sappiano poco della Schlein, e badino soprattutto a mantenere immutati i loro poteri affaristici sul territorio: la logica dei vari eletti Dem è quella emersa dalle parole di Albino Ruberti (già capo di gabinetto prima di Zingaretti e poi di Gualtieri) ovvero mantenere in essere contratti ed appalti con aziende e professionisti amici.

Non dimentichiamo che un addetto ai lavori ebbe così a sentenziare: “Salterebbero tutti gli altarini ed affari se qualcuno mettesse il naso nei contratti assicurativi di Comune di Roma, Regione Lazio, aziende consorzi ed enti controllati… un giro miliardario”.

Aggiornato il 21 marzo 2023 alle ore 13:42