Elly ti presento Schlein: la sinistra fighetta

In collegamento diretto dalla Luna, Elly Schlein fa cose, vede persone e partorisce grandi idee innovative: diritti civili, riconoscimento dei genitori gay, matrimonio egualitario, fine vita, legalizzazione della cannabis, ddl Zan e ius soli. Una spruzzatina di antifascismo in assenza di fascisti, di ecologismo catastrofico alla Greta e il gioco è fatto. Un tocco di femminismo anacronistico e la solita Patrimoniale (usata più come clava per abbattere i ricchi che come panacea per i poveri) fungono da contorno a questo pappone indigesto e vecchio. Sembra quasi che la sinistra si sia sigillata in una torre eburnea senza porte e finestre, una sorta di conclave autoreferenziale senza memoria.

Se la sinistra avesse un ricordo del proprio passato recente e occhi per vedere la società, capirebbe che una guerra alle spalle (quella pandemica) e un’altra alle porte dell’Europa hanno profondamente cambiato le dinamiche sociali e le priorità della gente, indisposta ad ascoltare predicozzi buonisti. Un minimo di spocchia in meno aiuterebbe a comprendere che il cosiddetto popolo della sinistra queste priorità ha tentato di spiegargliele alle elezioni, sconsigliando l’enfatizzazione della fuffa.

Gli elettori di riferimento di Schlein sono disorientati, anzitutto, perché non capiscono a cosa sia servito un avvicendamento alla segreteria del Partito Democratico, se poi “l’agenda Schlein” è identica “all’agenda Letta”. E sono anche frustrati rispetto a una politica che offre diritti civili, invece di parlare di caro energia, omogenitorialità in luogo di proposte per un razionale utilizzo del Pnrr, legalizzazione della cannabis e non lavoro legale e sicuro, porte aperte invece della lotta agli scafisti e sostenibilità dei flussi migratori.

La sinistra fighetta non funziona più. Forse non ha mai funzionato, ma in alcuni frangenti ha dato l’impressione di poterlo fare nel nome del progressismo open mind. Adesso è diventata la caricatura di se stessa, una turbo-supercazzola capace di girare a vuoto intorno ai problemi, battendo il record dell’inutilità. Tutto ciò è un problema per tutti, perché il nostro Paese ha bisogno di una sinistra seria, sia come pungolo per l’attuale maggioranza, sia per scongiurare la perniciosa eventualità che essa, alla prima occasione di Governo, non trasformi l’Italia in uno di quei cineforum in cui si parla a vuoto per ore.

Aggiornato il 13 marzo 2023 alle ore 11:05