Frassinetti: “Ramelli ucciso da chi si definiva antifascista”

Sergio Ramelli è stato ucciso da chi si diceva antifascista”. Pertanto, dell’antifascismo “ci sono tante sfaccettature. A quell’epoca l’antifascismo militante era rovente, penso che adesso sia cambiato tutto e che sia importante parlare di libertà, partecipazione e democrazia”.

Così Paola Frassinetti, sottosegretario all’Istruzione, che nella giornata odierna ha partecipato alla cerimonia di commemorazione di Sergio Ramelli – il 19enne del Fronte della Gioventù ucciso nel 1975 da esponenti di estrema sinistra – all’Itis Molinari di Milano, dove il giovane studiava.

“Chi è per questi valori qui – ha proseguito – non penso possa definirsi fascista”. Il 29 aprile, ha continuato, “sarò ai giardini Ramelli insieme al sindaco Giuseppe Sala” per prendere parte alla commemorazione ufficiale del Comune: “Lì c’è un cippo che ogni anno viene omaggiato da Sala”. E prima di lui “da tutti i sindaci di centrodestra e centrosinistra che si sono avvicendati a Milano”. Per Frassinetti, “non c’è nessuna differenza nel ricordare vittime innocenti”. Allo stesso tempo, “non c’è mai una protesta quando viene commemorato un ragazzo di sinistra ucciso”. E ancora: “Io credo che la scuola debba essere libera e che l’agibilità politica debba essere garantita sempre. Ognuno ha la libertà di esprimere le proprie idee, io sono per la politica a scuola. E penso che sia formativo fare politica a scuola… Ho iniziato la mia attività facendo politica a scuola, non dovrebbe esserci più l’intolleranza ma il rispetto delle idee. Io auspico questo per il futuro della scuola”.

“Voglio esprimere pubblico apprezzamento per il sottosegretario all’Istruzione, onorevole Paola Frassinetti, che si è recata a Milano per ricordare Sergio Ramelli, un militante di destra ucciso a sprangate, negli gli anni Settanta, da esponenti della sinistra – ha evidenziato il vicepresidente del Senato, Maurizio Gasparri (Forza Italia) – Paola Frassinetti ha dato un contributo di verità a una pagina tragica della recente storia italiana, che va ricordata da tutti. Esprimo compassione per coloro che l’hanno accolta con urla cariche di odio e di violenza. Si tratta, per fortuna, di esigue minoranze di residuati del passato, la cui misera condizione è talmente palese che non richiede particolari sottolineature. Appunto, soltanto compassione”.

Augusta Montaruli (Fratelli d’Italia) ha notato: “Il segretario del Partito Democratico dia un segnale all’insegna della pacificazione nazionale, rendendo omaggio alla memoria di Sergio Ramelli. Il suo silenzio è assordante e sta portando indietro l’Italia di anni in maniera preoccupante. La contestazione nei confronti del sottosegretario Frassinetti è un atto vigliacco, perché per colpire il Governo si colpisce la memoria di un giovane ragazzo innocente, morto per mano dell’estremismo rosso. Schlein dica da che parte sta: se da quella di chi commemora tutte le vittime della violenza ideologica o di chi cerca di riscrivere la verità, dando a una vittima senza voce l’appellativo di picchiatore”.

Infine, Giuseppe Valditara, ministro dell’Istruzione, ha sottolineato: “Inaccettabili le violente contestazioni nei confronti del sottosegretario Paola Frassinetti, oggi davanti all’Istituto “Molinari” di Milano. A lei tutta la mia solidarietà e vicinanza. Mi auguro che tutte le forze politiche condannino gli insulti volgari espressi contro di lei, atteggiamenti che mirano a ricreare un clima da anni Settanta, che vogliamo fermamente non torni mai più”.

Aggiornato il 13 marzo 2023 alle ore 17:10