La IV Commissione del Senato, presieduta dal Senatore e già Ministro degli Esteri Giulio Terzi, dopo un’intensa attività di audizioni, incontri e approfondimenti ha dato convinto parere positivo al Media Freedom Act, avanzando anche alcune proposte migliorative che sono state presentate al Senato della Repubblica, durante un evento promosso dal Senatore Marco Scurria. L’anno scorso, la Commissione europea ha presentato una proposta di regolamento che introdurrà nuove norme per proteggere il pluralismo e l’indipendenza dei mass-media nell’Unione. Un’iniziativa e un percorso giuridico politico che merita estrema attenzione proprio dai media, dalla stampa e dalle organizzazioni dei giornalisti. Il regolamento consiste in un insieme articolato di norme che, su più fronti, intervengono per tutelare la libertà dei mass-media, il rapporto tra mass-media e cittadini, il carattere transnazionale del diritto umano alla conoscenza, l’indipendenza dei media e l’imparzialità dei giornalisti che devono essere tutelati e valorizzati per evitare il distorcere dell’informazione e l’emergere delle interferenze delle dittature in casa europea. Gli scenari della stampa e dell’informazione nel prossimo futuro sono tanti e variegati e possono essere riassunti in una serie di principi che intravediamo nelle garanzie contro le ingerenze politiche nella gestione dei mass-media; la trasparenza sugli assetti proprietari dei mass-media; la chiarezza su eventuali conflitti di interesse, sia da parte di chi controlla i mass-media che da parte di specifici operatori e giornalisti; la distribuzione della pubblicità statale sui mass-media; gli oligopoli nel settore dei media, ad esempio a causa di un’eccessiva concentrazione del potere di informazione a capo di singole famiglie o società e la responsabilità editoriale per la scelta dei contenuti offerti. Tra le dinamiche attuali più dibattute ritroviamo la persistete assenza di responsabilità e controllo delle grandi piattaforme che aggregano i contenuti. Tali operatori digitali, in realtà, esercitano una forma di gestione editoriale, tramite algoritmi, decisioni automatizzate e scelte precise sul posizionamento dei contenuti discriminando su elementi, soggetti e partner commerciali a cui dare preminenza. Soggetti e colossi mediatici che orientano il mercato senza alcuna disciplina in grado di limitare tale potere.
A fronte di tale assenza, il settore media rimane iper-regolato, sotto profili economici, editoriali, organizzativi e l’inesistenza di dialogo concreto e regolativo tra piattaforme e media radiotelevisivi si riflette in un grave disequilibrio a danno dei cittadini. Il regolamento potrebbe rappresentare la base per una semplificazione normativa che mantenga in vita solo le regole necessarie e proporzionate: pubblicità, contenuti, rapporti di lavoro, finanziamenti. “Il Parlamento europeo ha già espresso un anno fa estrema attenzione, con una risoluzione, all’ingerenza dei Paesi stranieri nella corretta gestione dei processi democratici, della stampa europea e al Senato stiamo lavorando alla sua attuazione e concretizzazione per valorizzare con grande vigore la tutela dei diritti fondamentali dei cittadini. La IV Commissione del Senato ha segnalato al Governo la necessità di garantire ai cittadini quel diritto umano alla Conoscenza che consenta ai cittadini di conoscere tutto ciò che accade nei meccanismi istituzionali per poter decidere senza interferenze e nella corretta informazione. Una visione che anni fa aveva già concepito Marco Pannella e che con la sua visione politica tentava di far comprendere l’importanza dello Stato di diritto e le ragioni dei diritti umani contro la ragion di stato”, ha ribadito, durante la conferenza al Senato, il senatore Giulio Terzi. Ai lavori hanno partecipato anche Giacomo Lasorella (presidente dell’Agcom), Giovanni Terzi (direttore The Global News), Alessandro Sallusti (direttore di Libero), Simona Ventura (editore di The Global News), Roberto Giachetti (membro della Commissione Affari Costituzionali), Marco Beltrandi (già membro della Commissione parlamentare di Vigilanza Rai), Roberto Rampi (già membro dell’Assemblea Parlamentare del Consiglio d’Europa), Fiamma Nirenstein (editorialista, scrittrice, senior member del Jerusalem Center for Public Affairs), Andrea Gullotta (presidente di Memorial Italia) e Matteo Angioli (segretario Global Committee for the Rule of Law – Marco Pannella).
Aggiornato il 08 marzo 2023 alle ore 13:31