Pd, Nardella: “L’incontro Schlein-Bonaccini è positivo”

Dario Nardella valuta positivamente l’incontro avvenuto ieri a Bologna tra Elly Schlein e Stefano Bonaccini. Il sindaco di Firenze, a capo della campagna per le primarie del governatore dell’Emilia-Romagna, è convinto che la “disponibilità di entrambi a lavorare insieme” sia necessaria per l’unità di “una grande organizzazione politica”. Per Nardella, intervenuto a Sabato anch’io su Rai Radio 1, “con Schlein, il Partito democratico può prendere voti nuovi a sinistra o riprendere voti persi a sinistra, così come può prendere voti persi nella parte più moderata. Dobbiamo allargarci e non restringerci. C’è poi il tema di non far disperdere i riformisti. Il Pd è nato 15 anni per tenere insieme radicali e riformisti: dobbiamo tenere insieme i riformisti dentro il Pd e sono convinto che Schlein abbia questa sensibilità e consapevolezza”. Sulla possibilità di diventare presidente del Pd, Nardella ha ribadito di “non chiedere niente. Io devo soltanto dare al mio partito, perché il mio partito mi ha dato tanto. Oggi se sono sindaco è grazie al Pd. Devo restituire ciò che mi viene richiesto. Ciò che dico, con le stesse parole e lo stesso spirito di Stefano Bonaccini, è che se c’è bisogno di me do una mano in tutte le forme, anche le più semplici”. In riferimento alla manifestazione antifascista di oggi a Firenze, a difesa di scuola e Costituzione e promossa dai sindacati “faccio un appello a tutti a partecipare, in modo pacifico. Io ci sarò con la fascia tricolore, come molti altri colleghi sindaci. A Firenze non ci sarà solo la sinistra identitaria, la cui presenza è comunque positiva: ci sarà una stratificazione di soggetti, famiglie, scuole, sindacati di ogni sigla e istituzioni”.

Chiara Braga, vicina alle posizioni di Elly Schlein, sostiene la necessità di “costruire una nuova fase per tutto il partito”. Il Pd è composto da tante sensibilità “che rappresentano storie e provenienze diverse. L’affermazione di Schlein tiene conto di una richiesta di cambiamento radicale rispetto al passato. Con la squadra di Elly abbiamo dimostrato che il pluralismo delle idee e delle culture può contribuire a costruire e arricchire un progetto comune”. Lo dice Chiara Braga in un’intervista a Repubblica. “Il congresso e la partecipazione alle primarie hanno lanciato un segnale chiaro e direi una richiesta – spiega – e cioè l’apertura a interpretare i valori della sinistra nella fase in cui siamo. Se le correnti servono ad alimentare divisioni e quindi a ingessare un partito sono un male”. Oggi serve “costruire risposte vere ai problemi delle persone: su tutti precarietà, riduzione di disuguaglianze e crisi climatica nel mondo. Riformista significa chiarezza delle posizioni e capacità di trasformarle in azioni per migliorare la vita delle persone”. Per Braga, si deve stare a quello che Schlein e Bonaccini hanno detto insieme, cioè che “occorre una grande spinta all’unità. E lavorare quindi per decidere le forme e il coinvolgimento dello stesso Bonaccini nella nuova fase”.

Anche Nicola Fratoianni saluta con favore l’elezione di Elly Schlein alla guida del Pd. Per il segretario di Sinistra italiana, “la vittoria di Schlein è un fatto positivo, non solo perché si tratta di una donna, ecologista e femminista. Sbaglia chi pensa che per la sinistra sarebbe stata preferibile l’affermazione di una prospettiva più moderata. Per me vale sempre il motto che usai quando il M5s di Giuseppe Conte prese una direzione progressista: “Viva l’assembramento a sinistra”. Lo afferma il segretario nazionale di Sinistra Italiana, parlamentare dell’Alleanza Verdi-Sinistra, in un’intervista al Manifesto. “E la vittoria di Elly è un fatto positivo perché aumenterà il volume e la forza – prosegue il leader di Sinistra italiana – del vocabolario della sinistra, dei suoi valori, che per anni sono stati considerati una specie in via d’estinzione. Il risultato delle primarie dà nuova legittimazione a parole che a lungo tempo erano considerate indicibili. E ci offre l’opportunità per accumulare le forze e invertire la tendenza sui temi che per noi sono centrali, dal lavoro ai salari al cambiamento climatico. Schlein ha vinto perché gli elettori del Pd hanno chiesto una scossa, scelte nettamente diverse da quelle fatte finora. Mi auguro che questo riposizionamento vada fino in fondo perché, giusto o sbagliato che sia, le posizioni del Pd sul lavoro, e penso al Jobs Act, hanno influito sulla percezione che gli elettori hanno avuto di tutto il campo di centrosinistra. La destra in questi anni ha dato le sue risposte alle paure, alla crisi della globalizzazione, ha offerto i suoi elementi di rassicurazione in chiave nazionalista. A noi ora tocca offrire una protezione di sinistra – conclude Fratoianni – che parta da scuola e sanità pubbliche, lavoro e salari. Penso al salario minimo e alla riduzione dell’orario di lavoro come prime battaglie, all’indicizzazione di salari e pensioni all’inflazione”.

Aggiornato il 04 marzo 2023 alle ore 17:42