Due uomini e un progetto, il Terzo polo, non se n’era mai sentito parlare prima. Così Renzi e Calenda decidono di uccidere Italia Viva e Azione. Nomina sunt omina per qualcosa di grosso, così poi costruire il centro e incoraggiare chi è stufo, chi non vota né a destra né a sinistra, a tornare alle urne, possibilmente alle prossime Europee. Ma il Terzo polo ha mai funzionato in Italia o è solo un modo per non stare nettamente da una parte o dall’altra e non assumersi delle responsabilità? Non è sempre facile dire che è bianco o nero. La diplomazia impone tante sfumature di grigio per tenersi sempre buoni tutti. 

A chi chiederlo se non a Pietrangelo Buttafuoco, giornalista e raffinatissimo scrittore. Elencare ciò che fa, cosa ha scritto e di che si è occupato richiederebbe ore di scrittura. Una cosa è certa, è un privilegio e uno spasso ascoltarlo, e mentre narra un fatto intriso di storia e contemporaneità, impari e rifletti al tempo stesso.

È interessante come per ora chi traffica per organizzare la prateria terzopolista voglia far vedere quanto Giorgia Meloni sia tanto ma tanto più a destra possibile, spintonandola con le sue idee sulla famiglia, la natalità, i viaggi nei Paesi nel Mediterraneo per darci maggior peso in Europa, gli aiuti all’Ucraina, i conti pubblici e quanto allo stesso tempo voglia far sembrare ultrà di sinistra Elly Schlein con le sue promesse di battaglie sociali per i diritti civili, per il reddito di cittadinanza, per il salario minimo, per crearsi quello spazio virtuale, un metaverso politico dove collocarsi, in mezzo, dove risiederebbe la virtù.

Aggiornato il 02 marzo 2023 alle ore 15:42