giovedì 2 marzo 2023
Due uomini e un progetto, il Terzo polo, non se n’era mai sentito parlare prima. Così Renzi e Calenda decidono di uccidere Italia Viva e Azione. Nomina sunt omina per qualcosa di grosso, così poi costruire il centro e incoraggiare chi è stufo, chi non vota né a destra né a sinistra, a tornare alle urne, possibilmente alle prossime Europee. Ma il Terzo polo ha mai funzionato in Italia o è solo un modo per non stare nettamente da una parte o dall’altra e non assumersi delle responsabilità? Non è sempre facile dire che è bianco o nero. La diplomazia impone tante sfumature di grigio per tenersi sempre buoni tutti.
A chi chiederlo se non a Pietrangelo Buttafuoco, giornalista e raffinatissimo scrittore. Elencare ciò che fa, cosa ha scritto e di che si è occupato richiederebbe ore di scrittura. Una cosa è certa, è un privilegio e uno spasso ascoltarlo, e mentre narra un fatto intriso di storia e contemporaneità, impari e rifletti al tempo stesso.
È interessante come per ora chi traffica per organizzare la prateria terzopolista voglia far vedere quanto Giorgia Meloni sia tanto ma tanto più a destra possibile, spintonandola con le sue idee sulla famiglia, la natalità, i viaggi nei Paesi nel Mediterraneo per darci maggior peso in Europa, gli aiuti all’Ucraina, i conti pubblici e quanto allo stesso tempo voglia far sembrare ultrà di sinistra Elly Schlein con le sue promesse di battaglie sociali per i diritti civili, per il reddito di cittadinanza, per il salario minimo, per crearsi quello spazio virtuale, un metaverso politico dove collocarsi, in mezzo, dove risiederebbe la virtù.
di Vanessa Seffer