Un Presidente della Repubblica eletto dal popolo sovrano

Non è più procrastinabile la riforma della elezione del Presidente della Repubblica. La massima carica dello Stato deve essere espressione della maggioranza indicata dalla volontà del popolo sovrano.

Siamo l’unico Paese democratico al mondo che elegge un Capo dello Stato per la durata di sette anni e che, “formalmente”, è rieleggibile per altri sette. I padri costituenti, in ragione dell’anomala durata del mandato rispetto alle altre democrazie, volevano inserire nella Costituzione che il Presidente della Repubblica non potesse essere rieletto, per evitare una monarchia di fatto. Monarchia di fatto che si è ormai consolidata, a causa della rielezione di Giorgio Napolitano e di Sergio Mattarella. Entrambi, a parole, dichiaravano, urbi et orbi, di non volere la riconferma per rispettare lo spirito della Costituzione.

La riforma è indispensabile, in quanto c’è un disallineamento tra le elezioni politiche, il Parlamento eletto per mandato popolare e la presidenza della Repubblica. La nomina del Capo dello Stato, a Costituzione vigente, riflette le forze parlamentari nel momento in cui egli è eletto. Sergio Mattarella è stato ri-ploclamato “suo malgrado” dal precedente Parlamento che aveva una rappresentanza politica decisamente diversa da quella attuale. Mattarella ha una chiara impronta e storia politica antitetica a quella dell’Esecutivo voluto dal corpo elettorale. La politica è parte: non esiste istituzione in democrazia che possa essere considerata, realmente, al di sopra delle parti.

Per una serie di coincidenze favorevoli alla sinistra, gli inquilini del Colle più alto, nella Seconda Repubblica, sono stati tutti fieri avversari politici del centrodestra. E quando grazie alle elezioni vinte, loro malgrado, hanno dovuto dare l’incarico di formare il Governo alle coalizioni di centrodestra (a partire da Silvio Berlusconi), si sono attivati per minarne la stabilità.

È cominciata l’operazione di boicottaggio contro il Governo di centrodestra da parte di un Presidente della Repubblica? Sergio Mattarella non ha alcuna responsabilità politica nei confronti degli elettori, ma è in grado di influenzare le scelte dell’Esecutivo in forza di una Costituzione che non èla più bella del mondo”. La decisione di controfirmare la promulgazione del “Mille proroghecon riserve, con particolare riferimento alla protrazione delle concessioni balneari, non è solo un indizio ma è la prova che in Italia gli elettori non devono contare nulla. Nel programma elettorale della coalizione di centrodestra era chiaramente indicata la tutela delle imprese del made in Italy. L’industria balneare è una eccellenza del made in Italy.

I partiti che formano l’Esecutivo di centrodestra dovranno essere ancora più uniti e forti, per respingere i tentativi di intralcio all’operato. Voglio sperare che Giorgia Meloni sappia discernere tra chi vuole il bene della Nazione da chi, per mero interesse politico, preferisce un’Italia suddita piuttosto che guidata da chi hanno scelto gli elettori!

Ps: “Concessionari, l’Ue agirà contro il Decreto di proroga delle concessioni balneari al 2024”.

Aggiornato il 28 febbraio 2023 alle ore 11:28