Presidenzialismo e autonomia: ok ma senza strappi

I sondaggi confermano il centrodestra in testa, mentre gli avversari arrancano. Un distacco al momento incolmabile per il centrosinistra e similia. Ciò significa che sta proseguendo senza intoppi la luna di miele di Giorgia Meloni con gli italiani. Qualche mugugno in seno alla coalizione al timone del Paese, invece, è balzato fuori nei giorni scorsi circa due punti fondamentali: il presidenzialismo e l’autonomia. L’Esecutivo nelle ultime ore, dopo aver messo in archivio la legge di Bilancio, riprende in mano il dossier sulle riforme. In cabina di regia c’è il presidente del Consiglio, mentre in sottofondo corre la postilla: stop alle fughe in avanti e niente più strappi. Insomma: a buon intenditor, poche parole.

Da Palazzo Chigi il messaggio è chiaro: sull’autonomia differenziata sarà fondamentale arrivare, in una delle prossime sedute del Consiglio dei ministri, all’approvazione del disegno di legge. Ciò potrebbe concretizzarsi anche prima delle Regionali, appuntamento “caldo” di febbraio. Parallelamente, sul versante del presidenzialismo si procede con un cronoprogramma.

Messo il punto sul modus operandi dei lavori da intraprendere, ecco la cronaca politica. Maria Elisabetta Alberti Casellati, ministro delle Riforme, chiude le consultazioni con la maggioranza sul passaggio chiave che potrebbe introdurre nel Paese l’elezione diretta del Capo dello Stato o del premier e l’Esecutivo, da par sua, fa il punto della situazione in un vertice che vede pochi invitati: oltre a Meloni, ci sono Antonio Tajani, Matteo Salvini, il sottosegretario Alfredo Mantovano, Roberto Calderoli, la stessa Casellati, Raffaele Fitto e Francesco Lollobrigida.

Secondo i beni informati, l’incontro dura un’ora e mezzo, occhio e croce. Un appuntamento da cui traspare sintonia. In parole povere, non c’è sentore di stracci che volano. Almeno ufficialmente. Il faccia a faccia, secondo una versione che viaggia tra i corridoi di Palazzo, è in agenda da tempo: in primis, il punto all’ordine del giorno prevede la discussione sull’autonomia, cavallo di battaglia del Carroccio. Poi, viste le recenti dichiarazioni apparse dei quotidiani e marcate Lega, il tavolo viene allargato anche alla questione del presidenzialismo.

La sintesi, al momento, è una: presidenzialismo e autonomia corrono insieme ma con tempi diversi, tenendo conto della diversa natura legislativa. L’importante, come dice Massimiliano Allegri, tecnico della Juventus, è “mantenere l’equilibrio”. Puntualizzazione, questa, che ha un chiaro destinatario: ossia la Lega. A tirare il freno, dopotutto, sono Fratelli d’Italia e Forza Italia. Esuberanza sì, ma con criterio.

Tommaso Foti, capogruppo Fratelli d’Italia, nel frattempo ha commentato: “È positiva l’intesa raggiunta in maggioranza sulle riforme. Tutti quelli che pensavano che il Governo fosse diviso sono ancora una volta serviti. Bene il cronoprogramma stabilito, che porterà all’approvazione delle riforme promesse in campagna elettorale in tempi certi, tra cui la definizione dello status speciale per Roma Capitale. Tra queste c’è il presidenzialismo, storica battaglia di Fratelli d’Italia su cui registriamo piena sintonia con le altre forze di maggioranza. Quanto all’autonomia differenziata, appare evidente che sarà garantito il pieno equilibrio tra regioni del nord e del sud che è proprio quanto FdI ha sempre proposto”.

Aggiornato il 20 gennaio 2023 alle ore 09:50