
Dopo nemmeno due ore è terminato il Consiglio dei ministri in programma oggi. All’ordine del giorno un decreto unico con norme urgenti relative a giustizia, il rinvio dell’entrata in vigore della riforma penale ed ergastolo ostativo, l’anticipo della fine dell’obbligo di vaccino per i sanitari, la stretta sui rave.
Inoltre, stop da domani – primo novembre – all’obbligo vaccinale anti Covid per medici e le professioni sanitarie. Tra le altre cose, è prorogato l’obbligo dell’utilizzo delle mascherine negli ospedali e nelle Rsa (Residenze sanitarie assistenziali). Inoltre, c’è anche il rinvio al 30 dicembre dell’attuazione della riforma Cartabia tra le misure decise dall’Esecutivo con il dl approvato dal Consiglio dei ministri. Il rinvio, in sostanza, mira a garantire con più tempo le condizioni migliori per la piena attuazione della riforma e nel rispetto scadenze Pnrr. Ed è una risposta, secondo quanto indicato, alle sollecitazioni arrivate dai 26 procuratori generali con una lettera al ministro della Giustizia, Carlo Nordio.
Queste le parole pronunciate ieri da Giorgia Meloni alla vigilia del Cdm: “I costi delle bollette sono diventati insostenibili per milioni di famiglie e per molte imprese, giunte ormai a drammatiche decisioni come chiudere o licenziare i propri lavoratori. Il Governo è al lavoro per rafforzare le misure nazionali a sostegno di cittadini e attività, con l’obiettivo di far fronte a questa difficile situazione. La nostra priorità – prosegue – è mettere un argine al caro energia e alla speculazione, accelerare in ogni modo la diversificazione delle fonti di approvvigionamento e la produzione nazionale. Gli italiani chiedono risposte immediate, e noi gliele daremo. Non c’è più tempo da perdere”.
LA CONFERENZA STAMPA DI GIORGIA MELONI
“Avevamo promesso che saremmo stati veloci e veloci siamo stati”. Il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, in conferenza stampa afferma: “Stamattina abbiamo proceduto ad approvare un primo decreto che secondo me è molto importante. Personalmente è a tratti simbolico”.
“Nel prossimo Consiglio dei ministri – nota – ci saranno anche le definizioni dei viceministri e ci sarà contestualmente anche la definizione delle deleghe dei ministeri che sono in preparazione e che verranno approvate nel prossimo Consiglio dei ministri di questa settimana”.
“Abbiamo approvato un primo decreto molto importante per i provvedimenti. Se ricordate, nella relazione che ho fatto in Parlamento – spiega – avevo detto che la lotta alla criminalità organizzata era uno degli obiettivi del Governo, e sono contenta che il decreto contenga una norma che va in questo senso, quella sull’ergastolo ostativo, una materia che ci sta a cuore”.
“Nel decreto – dice Meloni – c’è anche la norma che riguarda la riforma Cartabia… Qualcuno ha detto che con questo rinvio rischiamo di far saltare una delle milestone del Pnrr”. Invece, “ai fini del Pnrr non cambia nulla. Ci siamo presi due mesi, mantenendo impegni presi con la Commissione Ue, per valutare se vi siano questioni da perfezionare. Ma non c’è alcun rischio che venga compromesso”.
Con il primo decreto, puntualizza Meloni, abbiamo “deciso di intervenire su una materia che ci sta particolarmente a cuore, il carcere ostativo. Da diversi anni è previsto che i benefici possano essere concessi, nel caso di detenuti per reati di mafia, solo nell’eventualità in cui collaborino. Questa norma è figlia dell’insegnamento di Falcone e Borsellino. Una norma a lungo osteggiata dalla criminalità organizzata, finita nei papelli della mafia. È oggetto di un dibattito all’indomani di diverse sentenze in cui si dice che la norma così come è oggi ha dei profili di incostituzionalità, perché non rispetta il principio della rieducazione della pena. La Consulta, con una sua sentenza, rimandava al Parlamento. Il Parlamento ci ha lavorato, la Camera ha approvato una norma all’unanimità ma per effetto della fine della legislatura non è stata approvata anche al Senato. La prossima riunione della Consulta è prevista per l’8 novembre e in assenza di una iniziativa ci ritroveremo, inevitabilmente, con un pronunciamento definitivo. Allora abbiamo scelto di inserire, in un decreto, la norma esattamente come approvata dalla Camera, per rispetto anche al lavoro del Parlamento e per dare tempo al nuovo Parlamento per convertirla o ragionare sui miglioramenti”.
Ancora Meloni: “Gli operatori della sanità erano gli unici per i quali era prevista l’obbligatorietà vaccinale, abbiamo deciso di anticipare la fine dell’obbligo a domani, perché ci consente di prendere 4mila persone ferme e metterle al lavoro in un momento di grave carenza di organico… Confermiamo, invece, l’utilizzo delle mascherine all’interno degli ospedali”.
Con la norma sui rave party, indica Meloni, “interveniamo sulla materia con una norma che prevede un reato nuovo, quello di invasione per raduni pericolosi… Inizialmente si era ragionato di intervenire su una aggravante per il reato che già esiste, e cioè Invasione di terreni ed edifici, ma abbiamo scelto di introdurre un reato nuovo, per evitare che si inserisse tra i reati contro il patrimonio e non per l’incolumità pubblica”.
Continua Meloni: “Ho letto qualcuno dell’opposizione dire che Schillaci non capirebbe molto di sanità pubblica: mi sembrerebbe strano che con il suo curriculum ne sapesse meno di qualche ministro che abbiamo avuto di recente. Il tema della salute non si affronta in maniera ideologica, ma sulla base dei dati: lavoreremo su una comunicazione molto più chiara e sulla responsabilizzazione dei cittadini, che passa proprio per una corretta informazione. Non ha funzionato il fatto che il Covid sia diventato un tema di campagna elettorale, perché siamo stati il Paese che ha preso le misure più restrittive e che ha avuto tassi di contagio, letalità e mortalità tra i più alti”.
LE PAROLE DEL MINISTRO CARLO NORDIO
Il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, in conferenza stampa afferma sull’ergastolo ostativo: “Abbiamo accolto l’indicazione della Consulta… la norma non compromette la sicurezza e la certezza della pena. Si tratta di adeguarci alle indicazioni della Corte, e anche di recepire l’indicazione data dal precedente Parlamento che aveva proposto questa modifica”. Accolto, in tal senso, “il grido di dolore di procure, gip, Corti di appello e Procure generali nel chiedere il rinvio dell’applicazione della riforma Cartabia, che comunque va nella giusta direzione”.
LE PAROLE DEL MINISTRO DELL’INTERNO MATTEO PIANTEDOSI
Il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, in conferenza stampa specifica in merito alla stretta sui rave party: “I requisiti di necessità e urgenza nascono dal fatto che l’assenza di una normativa efficace nel nostro Paese ci rendeva particolarmente vulnerabili, come testimonia la cronaca degli ultimi anni… Confidiamo, come avviene in altri Paesi e in altri settori, che la norma, una volta introdotta, possa essere un elemento di deterrenza per questi eventi”. Piantedosi, in più, annuncia che la pena per chi “organizza” un rave varia da 3 a 6 anni. Inoltre, rimarca: “Confidiamo molto nella sanzione accessoria della confisca dei mezzi che vengono utilizzati” nei party.
LE PAROLE DEL MINISTRO DELLA SALUTE ORAZIO SCHILLACI
“È anticipato al primo novembre la scadenza dell’obbligo di vaccinazione Covid. Questo perché il quadro epidemiologico è mutato. In particolare, dai dati si vede che l’impatto sugli ospedali è limitato, c’è una diminuzione dei contagi. A ciò si aggiunge la carenza del personale medico: quindi, aver rimesso a lavorare questi medici non vaccinati serve a contrastare la carenza e garantire il diritto alla salute”. Così il ministro della Salute, Orazio Schillaci, nel corso della conferenza stampa successiva al Consiglio dei ministri. “Ringrazio i medici che si sono prodigati contro il Covid e stamane ho firmato l’ordinanza che proroga l’utilizzo delle mascherine nelle strutture sanitarie non solo contro il Covid ma anche per l’approssimarsi della stagione influenzale. Mai abbiamo pensato di non andare in questa direzione, che è condivisa anche con il primo ministro”.
“La salute pubblica non è un problema ideologico e burocratico ma bisogna avere un approccio sereno e scientifico” puntualizza il ministro della Salute. “Se ci saranno nuove varianti, siamo pronti a intervenire. Quanto al bollettino dei dati sul Covid, sono raccolti tutti i giorni. Ma avere una stima settimanale dà un quadro diverso. I dati non sono secretati e sono a disposizione delle autorità competenti”.
Questi i 31 sottosegretari e viceministri nominati oggi dal Consiglio dei ministri:
– Affari esteri: Edmondo Cirielli (viceministro), Giorgio Silli, Maria Tripodi;
– Interni: Emanuele Prisco, Wanda Ferro, Nicola Molteni;
– Giustizia: Francesco Paolo Sisto (viceministro), Andrea Delmastro Delle Vedove, Andrea Ostellari;
– Difesa: Isabella Rauti, Matteo Perego;
– Economia: Maurizio Leo (viceministro), Lucia Albano, Federico Freni, Sandra Savino;
– Mise: Valentino Valentini (viceministro), Fausta Bergamotto, Massimo Bitonci;
– Ambiente: Vannia Gava (viceministro), Claudio Barbaro;
– Agricoltura: Patrizio Giacomo La Pietra, Luigi D’Eramo;
– Infrastrutture e Trasporti: Galeazzo Bignami (viceministro), Edoardo Rixi (viceministro), Tullio Ferrante;
– Lavoro: Maria Teresa Bellucci (viceministro), Claudio Durigon;
– Istruzione: Paola Frassinetti;
– Università e Ricerca: Augusta Montaruli;
– Cultura: Gianmarco Mazzi, Lucia Borgonzoni, Vittorio Sgarbi;
– Salute: Marcello Gemmato;
– Rapporti con il Parlamento: Giuseppina Castiello, Matilde Siracusano;
– Sottosegretari alla presidenza del Consiglio: Alessio Butti (Innovazione), Giovanbattista Fazzolari (Attuazione del programma), Alberto Barachini (Editoria), Alessandro Morelli (Cipe).
Aggiornato il 01 novembre 2022 alle ore 20:35