
Il giorno è arrivato. In via della Scrofa, nella sede di Fratelli d’Italia, faccia a faccia tra Giorgia Meloni, leader di FdI e Silvio Berlusconi, presidente di Forza Italia. E all’orizzonte è spuntato il sereno. L’occasione è quella di trovare, inevitabilmente, una tregua dopo quanto accaduto nei giorni scorsi, nell’ottica anche di individuare una strada comune in vista del Governo. A Rai Radio 1, ospite di Un Giorno da Pecora, il deputato di Forza Italia, Alessandro Cattaneo, ha detto: “Oggi si fa la pace, splenderà il sereno, oggi andrà bene perché c’è da governare il Paese che ha bisogno di risposte”. Ed è stato un profeta.
Infatti, al termine de vertice, è stata diramata una nota, in cui è stato sottolineato che “l’incontro si è svolto in un clima di unità di intenti e di massima cordialità e collaborazione”. FdI e Forza Italia “si presenteranno uniti, con le altre forze di coalizione, alle prossime consultazioni” con il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. E che “sono al lavoro per dare il più presto possibile all’Italia un Governo forte, coeso e di alto profilo che si metta subito al lavoro per affrontare le urgenze”. Nel dettaglio: “Meloni e Berlusconi hanno fatto il punto sui dossier economici più urgenti, a partire dal caro energia, tema che, tra l’altro sarà al centro del prossimo Consiglio Ue”.
Sull’argomento, in mattinata, ha detto la sua anche Massimiliano Fedriga, governatore del Friuli-Venezia Giulia: “Non drammatizzerei la situazione, ho visto governi nascere in modo molto più difficile di questo. Giorgia Meloni deve ancora ricevere l’incarico dal presidente. Io sono più che ottimista, sono certo che andrà tutto bene e si riuscirà a governare questo Paese cinque anni con una coalizione di centrodestra”.
Nella discussione è intervenuto pure il capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera, Francesco Lollobrigida, che al Tg2 ha riferito: “Se nelle prossime ore, dopo le consultazioni di rito, il presidente Mattarella conferirà l’incarico a Giorgia Meloni, gli italiani avranno dalla settimana prossima un governo autorevole, legittimato dal voto popolare, che si occuperà di famiglie e imprese per difenderle, aiutarle e sostenerle in un rilancio che merita la nostra Nazione”.
Infine, nell’intervista apparsa sul Corriere della Sera, Guido Crosetto – cofondatore di Fratelli d’Italia – ha confessato: “Né Silvio Berlusconi né Giorgia Meloni pensano davvero di interrompere il loro lavoro per il bene del Paese per questioni di carattere personale. L’Italia viene prima anche delle legittime irritazioni di Giorgia”. Il presidente di Forza Italia, secondo Crosetto, “conosce come nessuno i bisogni e i problemi del mondo produttivo”, per il quale Berlusconi “deve essere portatore della visione di questa parte della società italiana. C’è bisogno della sua visione e della sua esperienza”.
Crosetto, inoltre, sul non voto degli Azzurri a Ignazio La Russa e sul famigerato foglietto con le critiche a Meloni, ha notato: “Credo sia difficile per chiunque accettare di non essere più nella posizione di chi dà le carte. Lo è per una persona normale, figuriamoci per chi come Berlusconi ha fatto cose straordinarie, da leader in ogni settore della propria attività”. Comunque, alla fine della fiera, con Meloni “questo Governo nasce come Esecutivo di centrodestra, composto dalle forze che hanno vinto le elezioni… non vedo alternative a un Governo di centrodestra”.
ACQUE SINISTRE (E AGITATE)
Sul fronte del centrosinistra, invece, le acque sono agitate. Matteo Renzi, infatti, si è rivolto non con rose e fiori nei confronti di Movimento Cinque Stelle e Partito Democratico. “Se ci tenessero fuori” dalla partita delle vice-presidenze e delle Giunte, “sarebbe un atto di gravità inaudita che dovremmo immediatamente porre all’attenzione del Presidente della Repubblica”. La replica è arrivata da Francesco Boccia (Pd), secondo il quale se la maggioranza dovesse rinunciare a qualche incarico a favore del Terzo Polo “sarebbe evidente lo scambio con chi otterrà di più”. Carlo Calenda, invece, ha chiuso così: “Se Pd e M5s faranno l’accordo per spartirsi tutte le vicepresidenze di Camera e Senato destinate all’opposizione, noi non parteciperemo al voto”.
Aggiornato il 17 ottobre 2022 alle ore 19:47