
Altro giro, altra corsa. È il giorno della votazione per l’elezione del presidente della Camera che da oggi è Lorenzo Fontana della Lega, con 222 voti, dopo il dietrofront di Riccardo Molinari, come detto ieri dal leader del Carroccio, Matteo Salvini: “Ho chiesto a Riccardo Molinari la disponibilità a proseguire il suo mandato da capogruppo della Lega a Montecitorio, nonostante avesse tutte le carte in regola per fare il Presidente della Camera. Molinari è stato e sarà il miglior capogruppo possibile, ruolo per me politicamente più rilevante per i prossimi cinque anni”.
Conferme in mattinata arrivano anche da Giorgia Meloni che – giunta a Montecitorio – confessa: “Eleggeremo il presidente della Camera alla prima votazione… e il nostro candidato è Lorenzo Fontana”. Insomma: niente scherzi rispetto a ventiquattro ore prima. Stessa musica dal coordinatore azzurro, Antonio Tajani, che su Twitter scrive: “Forza Italia voterà Lorenzo Fontana come Presidente della Camera dei deputati”. Nel seguito, Francesco Lollobrigida – capogruppo uscente alla Camera di FdI – giura: “Il Senato esce sicuramente rafforzato dal voto di ieri, perché ha un presidente come Ignazio La Russa, uomo delle istituzioni, come si è visto nel suo discorso. Oggi eleggeremo il presidente della Camera e per la parte istituzionale dovremmo essere a posto. Poi l’onorevole Meloni, se riceverà l’incarico dal presidente Sergio Mattarella, provvederà alla formazione del Governo, confrontandosi con le opposizioni, ma facendo prevalere scelte di competenza e capacità. Berlusconi e Meloni si sentono sempre, come è normale tra due leader per parlare dei problemi degli italiani”. I votanti sono 392, la maggioranza richiesta è a quota 197. Oltre a Fontana, Maria Cecilia Guerra ottiene 77 voti , Federico Cafiero De Raho 52, Matteo Richetti 22. Le schede disperse sono 2, le bianche 6, le nulle 11.
E il resto? Enrico Letta, segretario del Partito Democratico, dice: “Tra ieri e oggi abbiamo cercato un nome condiviso che potesse andare anche oltre il nostro schieramento. Ho tenuto contatti con gli altri su un profilo autorevole e un nome il meno divisivo possibile. Questo nome è quello di Maria Cecilia Guerra. L’ho comunicato alle altre opposizioni. Non so se saremo in grado di avere il consenso di tutti, alcuni segnali sono stati positivi, ma è stata una mossa nell’interesse collettivo”. Anche Alleanza Verdi e Sinistra italiana vota Cecilia Guerra alla presidenza della Camera, come il Pd. Mentre il Movimento Cinque Stelle voterà Federico Cafiero De Raho, come sottolineato dal presidente M5S. Giuseppe Conte. Il Terzo Polo convergerà su Matteo Richetti.
Rimanendo all’opposizione, non passano inosservate le parole del senatore Pd, Enrico Borghi, che in un’intervista su La Stampa evidenzia un aspetto da non tralasciare sui voti della minoranza in soccorso per l’elezione di Ignazio La Russa: “Non è un’operazione casuale, lo si capirà nei prossimi giorni con l’evoluzione delle nomine in Parlamento per commissioni e vicepresidenze… Qualcuno scherzando ha suggerito di provare il Var, da cui vedi chi si ferma e chi transita… noi la avevamo bianca e la abbiamo messa nell’urna. Ma 17 voti dalle opposizioni o da figure terze sono un dato evidente e lo vedremo. Questo enigma si dipanerà nei prossimi giorni”.
Aggiornato il 14 ottobre 2022 alle ore 12:44