Centrodestra: c’è l’intesa

Accantonati personalismi, brusii e vecchie ruggini. Così il dado è tratto. Il che significa che il centrodestra ha trovato l’accordo in vista delle elezioni, in programma per il 25 settembre. L’obiettivo prefissato è duplice: vincere la tornata elettorale e allestire un Esecutivo stabile, con un programma coeso. Ma soprattutto la coalizione proporrà come premier l’esponente “indicato da chi avrà preso più voti”. Inevitabilmente, c’è chi ha detto: “È passata la linea di Giorgia Meloni”. Anche se Matteo Salvini, a Radio 24, ha specificato: “È passata la linea del buon senso, in tre ore abbiamo trovato un accordo su tutto il programma. Non è la linea di Meloni, Salvini o Berlusconi. Non è di uno, ma chi prende un voto in più ha l’onere e l’onore di indicare il premier. Si chiama democrazia, buon senso, matematica. Mentre a sinistra non si è ancora capito nulla noi siamo alla fase programma”.

L’INCONTRO

Il Cavaliere, la leader di Fratelli d’Italia e il Capitano hanno così raggiunto l’intesa per correre insieme “nei 221 collegi uninominali selezionando i candidati più competitivi in base al consenso attribuito ai partiti”. Inoltre “si presenterà una lista unica nelle circoscrizioni estere” e sarà istituito “il tavolo del programma che si insedierà nelle prossime ore”. Per gli amanti dei numeri, ecco lo schema plastico: la spartizione dei collegi elettorali, secondo quanto trapelato, disegnerebbe 98 seggi a FdI, 70 alla Lega, 42 a Forza Italia, compreso l’Udc (Unione dei democratici cristiani e di Centro).

LA SINTESI

La sintesi è chiara: il partito che prenderà più voti nella coalizione del centrodestra avrà, quindi, una prelazione sul nome del prossimo premier. Cosa che, peraltro, ha sempre ribadito Giorgia Meloni. Un messaggio, il suo, che ha ricevuto il “disco verde” degli alleati dopo oltre tre ore di incontro. Incontro, che ha visto soddisfatto Silvio Berlusconi, perché il centrodestra “esce unito, non sui posti ma sulle idee, sul programma, sui progetti per l’Italia e anche sui criteri per indicare il candidato premier”. Berlusconi, in un’intervista a Qn, ha chiarito: “Giorgia Meloni, come Matteo Salvini, come tanti esponenti di Forza Italia e degli altri partiti della coalizione, ha tutte le carte in regola e l’autorevolezza per guidare un Governo di alto profilo, credibile nel mondo, saldamente legato all’Europa e all’Occidente”. E poi: “Le tre grandi forze politiche del centrodestra sono tutte necessarie numericamente per vincere e politicamente per governare. Quindi, non ha senso valutarle sulla base di sondaggi. Esiste la parte proporzionale, perché siano gli elettori a misurare il peso dei singoli partiti”. Infine, una stoccata ai fuoriusciti di Forza Italia: “Quello che mi lascia esterrefatto è che persone con la nostra storia e i nostri valori pensino di poter stare in quel progetto, in quel Campo Largo sempre più simile a un Campo Santo”.

Aggiornato il 29 luglio 2022 alle ore 10:31