Berlusconi: “M5S causa della crisi”

“Nel nostro programma c’è l’aumento delle pensioni, tutte le nostre pensioni, ad almeno 1000 euro al mese per 13 mensilità. C’è la pensione alle nostre mamme, che sono le persone che hanno lavorato di più alla sera, al sabato, alla domenica, nei periodi delle ferie e che hanno diritto di avere una vecchiaia serena e dignitosa. E poi c’è l’impegno a mettere a dimora, a piantare ogni anno almeno un milione di alberi su tutto il territorio nazionale”.

Così Silvio Berlusconi, leader di Forza Italia, al Tg5. Il Cavaliere, inoltre, sulla composizione dell’eventuale Governo di centrodestra, afferma: “Quello che posso dire è che le nostre liste saranno fatte come sempre di donne e di uomini di alto profilo, che hanno dimostrato con i fatti, nel lavoro, nello studio, nell’impegno sociale, di saper lavorare con competenza e con onestà, realizzando i traguardi che si erano dati e mantenendo gli impegni e le promesse che avevano fatto. Credo siano virtù importanti anche – anzi soprattutto – in politica”. Alla domanda, poi, se il partito abbia già pensato a dei ministri per l’eventuale Esecutivo, confessa: “Naturalmente sì, ma se le dicessi qualche nome metterei in imbarazzo persone che stanno ancora riflettendo”.

LA CRISI? COLPA DEL M5S

Inevitabile il passaggio sulla crisi di Governo. A tal proposito, Silvio Berlusconi dichiara: “Noi siamo stati sempre i più leali sostenitori del Governo Draghi. Era un Governo di unità nazionale che noi per primi avevamo proposto per far fronte alle emergenze del Paese. Sono stati i Cinque Stelle a mettere in crisi il Governo, ancora una volta, rifiutando di votare un provvedimento davvero essenziale per gli italiani”. Con una nota: “A fronte di questo, il presidente Draghi una settimana fa si era recato dal Capo dello Stato e aveva presentato le sue dimissioni, perché riteneva che così non si potesse continuare. Noi abbiamo detto e scritto in tutti i modi che eravamo pronti a sostenere anche un altro governo Draghi – continua – fino alla fine naturale della legislatura. Questo, naturalmente, sarebbe stato possibile solo ripartendo senza i Cinque Stelle, senza i loro ministri e i loro sottosegretari, visto che loro stessi si erano posti fuori dalla maggioranza, dopo aver paralizzato per mesi l'azione di governo con i loro veti”.

ELEZIONI: ESSENZA DEL SISTEMA DEMOCRATICO

In ultimo, Silvio Berlusconi confessa: “Ogni allarmismo è davvero strumentale e andare alle elezioni a settembre non è una tragedia. Forse questo non è il momento più opportuno per farle, ma le elezioni non sono una patologia, sono l’essenza del sistema democratico, della democrazia. E dopo molti anni gli italiani potranno finalmente scegliere da chi vogliono essere governati. Perché l’ultimo Governo eletto dagli italiani è stato il mio Governo eletto nel 2008”. Ed evidenzia: “Il nostro è un programma semplice, sono 8 punti fondamentali per far ripartire l’Italia e per alleviare le difficoltà e le sofferenze degli italiani. Ve li leggo: meno tasse, meno burocrazia, meno processi, più sicurezza, per i giovani, per gli anziani, per l’ambiente e poi la nostra politica estera”. Per la prossima settimana, secondo quanto trapelato, è previsto un incontro tra Berlusconi e Giorgia Meloni (Fratelli d’Italia).

LE TAPPE VERSO LE ELEZIONI

La partita delle elezioni comincia. I cittadini saranno chiamati a votare domenica 25 settembre, unico giorno disponibile tenendo conto delle regole che stabiliscono un massimo di settanta giorni dallo scioglimento delle Camere ma pure un minimo di sessanta giorni per consentire le operazioni di presentazione delle liste e della campagna elettorale. Sulla Gazzetta Ufficiale si trovano i decreti presidenziali per lo scioglimento di Camera e Senato e per la convocazione dei comizi in vista della tornata elettorale.

LE DATE IN AGENDA

Entrando nel dettaglio, comincia il timing per le elezioni. Prima del voto, comunque, ci sono delle scadenze sia per i partiti che per le istituzioni stesse. Per esempio, il 27 luglio è il termine entro cui spedire alla Farnesina l’elenco degli elettori all’estero, peraltro continuamente aggiornati. A seguire il 12, il 13 e 14 agosto, data entro il quale i partiti avranno l’obbligo di consegnare, al Viminale, simboli elettorali e contrassegni. Il 21 e il 22 agosto sono i giorni, invece, per la presentazione delle liste. Il 26 agosto scatta il mese di campagna elettorale, con l’affissione dei manifesti elettorali. Come detto, il 25 settembre ci saranno le elezioni mentre il 15 ottobre dovrebbe tenersi la prima seduta del nuovo Parlamento.

COME LAVORERANNO LE CAMERE

La riforma costituzionale del 2020 riduce i deputati da 630 a 400 e da 315 a 200 i senatori (a questi si aggiungeranno i cinque senatori a vita). Una situazione decisamente nuova per l’attività parlamentare. Le incognite, infatti, riguardano l’efficienza degli organismi, in particolar modo in Senato. Per la prossima settimana è prevista la riduzione delle commissioni permanenti, da quattordici a dieci (vi saranno con molta probabilità degli accorpamenti). È pur vero che i gruppi più piccoli avranno uno, massimo due senatori in commissione. Ciò significa che, per forza di cose, dovranno chiedere “sostegno” a esterni (tecnici) e, allo stesso tempo, non potranno godere delle condizioni per una necessaria specializzazione. Altro tema: commissioni e organi bicamerali dovrebbero non riunirsi nel primo pomeriggio, contestualmente con le commissioni permanenti di Senato e Camera, visto che c’è il rischio di far cadere il numero legale dell’una o dell’altra.

Aggiornato il 22 luglio 2022 alle ore 17:58