L’Italia al voto: riprendere le redini di un Paese allo sbando

Quando si fanno saltare le regole, tutte le regole saltano. Se, cominciando dalle istituzioni, si deroga al dettame dei governi eletti (gli italiani votano cioè i deputati e i senatori del Parlamento, i quali poi esprimono i governi tra gli eletti), è chiaro che i ministri e i presidenti del Consiglio non eletti non rappresenteranno nessuno, rimanendo estranei alla volontà degli italiani.

Questa è la regola fondamentale della rappresentanza, disattesa la quale, ne discende la mancata attuazione di quanto voluto dalla maggioranza degli italiani e che comporta che ministri e presidenti non eletti non solo non rispondano a nessuno ma non siano collegati a nessuno di noi. Chi non è eletto è, in sostanza, un corpo estraneo destinato a essere prima o poi vomitato da tutti noi, dall’intero popolo italiano. Dalla violazione di tale regola fondamentale discende il caos, o, se si preferisce, il disastro attuale – governativo e istituzionale, statuale e sociale – che è sotto gli occhi di noi tutti. Detto in parole semplici, se chi ci governa non ha ricevuto alcun mandato popolare, non solo è destinato a fare danni ma fallirà e farà fallire l’intero nostro Paese.

Obbligatorietà di vaccino e Green pass – misure abnormi mai votate da nessuno degli italiani – la guerra Ucraina /Russia, cui l’Italia avrebbe dovuto votare per evitare di intervenire e ancora immigrazione fuori controllo (assenza di voto anche a tale proposito con, in sostituzione, la politica fallimentare di un ministro mai eletto da nessuno degli italiani, Luciana Lamorgese). E ancora, adesso, solo da ultimo, l’“amicizia” sbandierata a destra e a manca di Mario Draghi con Recep Tayyip Erdogan. Tutto ciò dimostra come, contravvenuta la regola fondamentale del voto elettorale, viene meno la politica e le decisioni legittime votate dal popolo italiano. In pratica, si è tolto di mano lo scettro – il potere e il diritto di decidere – del voto agli italiani e si impone loro un Governo che non rappresenta nessuno.

Da ultimo, si assiste a scene assurde prima ancora – se possibile – che indecorose riguardo sceneggiate ridicole e senza senso tra non eletti, tipo Giuseppe Conte e Mario Draghi, al potere rubato, in sostanza. Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, impone il non voto agli italiani, quando peraltro in seguito alle Amministrative è risultato chiaro che anche l’attuale Parlamento – ormai risalente a molto tempo addietro – se solo si votasse a livello nazionale, letteralmente capovolgerebbe le presenze e i presenti, facendo tabula rasa dei Cinque Stelle e di intere fette della maggioranza (oramai ex).

In questa situazione destinata al fallimento totale per il blocco imposto dalle stesse prime istituzioni e per la mancata elezione di chi oggi è al Governo, l’Italia, il nostro Paese, va dritto allo scatafascio, portando con sé l’intera popolazione. Abbiamo, ad esempio, l’inflazione e presto la recessione. L’inflazione c’è, perché c’è Draghi che non è eletto. Con un Draghi eletto non ci sarebbe l’inflazione, perché un eletto non ci avrebbe portato in guerra, non farebbe invadere l’Italia da immigrati senza controllo, perché un eletto a maggioranza dal popolo italiano non avrebbe abbandonato il gas russo andando a pietirlo ad Erdogan che è financo peggio di Vladimir Putin. Ecco perché gli italiani, di tanto in tanto, devono avere il diritto di adempiere al proprio legittimo diritto di votare.

Aggiornato il 07 luglio 2022 alle ore 10:44