Mettere fine non è mettere un fine

Di sicuro gli Stati Uniti una vittoria la stanno raggiungendo, quella contro l’Europa. A valutare la situazione sembra che la vera guerra non sia tra Stati Uniti-Russia, Stati Uniti-Cina, pur essendo una guerra, intendiamoci, ma la guerra sostanziale sia tra Stati Uniti ed Europa. In che senso? In questo senso: che gli Stati Uniti, l’ho detto e lo ripeto, hanno l’incubo che l’Europa possa riprendere i rapporti con la Russia ed hanno ben ragione di avere questo incubo, perché è difficile supporre un futuro lungo di conflitto tra Europa e Russia senza svantaggio assoluto per entrambi, sicché le conseguenze prossime ravvicinate di questa situazione è pervenire alla rottura tra Europa occidentale, diciamo, e Russia. È, al momento, un consistente risultato della politica statunitense.

Invieranno persino militari. A quanto pare si sta avverando il passaggio della politica che sfocia nella sua prosecuzione in conflitto. Ma questa politica impeditiva, al negativo, guerra sanzioni, che svolgimento può avere? Può avere uno sviluppo positivo anche minimo? Ci difende dall’aggressione o la provoca estendendola? Quando pure danneggiassimo la Russia che ne verrebbe? O la Russia crolla, o la Russia si difende in maniera assoluta. Il crollo della Russia potrebbe addirittura favorire un maggiore avvicinamento alla Cina come salvatrice della Russia. Non solo, ma la Russia, che certo si difenderebbe, che danni recherebbe a noi? Insomma non si capisce perché non tentare l’unica sortita che occorrerebbe, la possibilità di una coesistenza.

Tutte le altre alternative sono debilitanti persino catastrofiche. Se si ha la certezza, come pare, che la coesistenza sia impossibile, allora decidiamoci per la guerra mondiale e sarà quel che sarà. Ma se non vogliamo la guerra mondiale un accordo è indispensabile e non si tratta di cedere qualcosa alla Russia, si tratta di vedere quale soluzione sia la meno disumana, ripeto, per tutti. In concreto: pretendere che zone russe stiano in Ucraina per venire massacrate non è che sia la pretesa più ragionevole del mondo. Avremmo un fenomeno incredibile: riconsegnare ai massacratori territori che non vorrebbero essere massacrati. Consegnare agli ucraini che massacrano i russi all’interno dell’Ucraina, Donbass, Crimea, col pretesto che sono zone ucraine, non essendolo. Con quale pretesa si dovrebbero dare all’Ucraina popolazioni per farle annientare? Sarebbe questa la pace secondo la “volontà dell’Ucraina”? Non certo la volontà degli abitanti “russi” di Crimea e del Donbass.

C’è molta menzogna in tutta questa faccenda. Ci si schiera con l’Ucraina ad occhi chiusi, ma la domanda vibra: che farebbe il governo ucraino nei confronti delle regioni del Donbass e della Crimea? Se qualcuno ritiene che il governo ucraino rispetterebbe queste regioni allora sia fatta la pace secondo la volontà dell’Ucraina. O si ha una risposta onesta sulle conseguenze del fare la pace secondo la volontà degli ucraini governativi (massacrare i russofoni), o la guerra continuerà e si vuole che continui. Perché si vuole che la guerra continui? Non soltanto per staccare la Russia dall’Europa occidentale ma per rendere gli Stati Uniti i dominatori dell’economia e della politica mondiale, addirittura in grado di impedire alla Russia di vendere le sue materie prime e alla Cina di commerciare, insomma di stroncare questi concorrenti. Una sfida al “divenire”.

La faccenda ha degli aspetti parafilosofici, fermare il divenire, il mutamento, l’evoluzione, l’accrescimento. Impedire a dei paesi in evoluzione, l’evoluzione. Colpirli nel loro punto di forza, le materie prime, la Russia, no, tu non le venderai, io, Stati Uniti, ti sanziono: e fermare il commercio milligrammato ramiforme tentacolarizzato dei cinesi, no, Cina, tu produrrai per nessuno, io, Stati Uniti, ti proibisco di fare un passo fuori dal tuo territoriuccio (!). Sradicare Russia e Cina dal commercio internazionale. Neanche Lucifero osò tanto. Una sfida perduta, oltre che dannosissima per tutti. Togliere dal mercato mondiale Russia e Cina è deragliare l’asse terrestre. Bisogna prendere coscienza che il mondo è cambiato e che nessun paese è in grado di controllare l’intero pianeta. Questa è paranoia politica, non politica. Il controllo totale porterebbe a tensioni continue perchè in ogni parte si avrebbero tentativi di autonomia. Passeremmo da guerre a sanzioni da sanzioni a guerre. Questa realisticamente la situazione.

Se poi con lo schermo della difesa delle democrazie si vuole dominare il mondo, vedremo, con il rischio di vedere soltanto la grande esplosione. Al presente la grande conquista degli Stati Uniti è sull’Europa. Sì, effettivamente gli Stati Uniti hanno riconquistato l’Europa. Ma perché non volgiamo un benevolo sguardo alle nostre società? Inflazione, recessione possibile, un futuro degenerato, forse il risorgimento pandemico (più mali insorgono più l’impotenza del potere trova giustificazione alla incapacità). Certo, diranno che è responsabilità della Cina o maggiormente della Russia. No. La questione è radicale.

Nazioni possenti entrano in gara per avere mercati, peso, spazio. Le capacità produttive sono cresciute, ogni porzione del mondo sgomita per crescere, le tecnologie lo consentono, materie prime ottenibili (Russia), prodotti convenienti (Cina) sostengono questa volontà di accrescimento, l’Occidente non offre queste opportunità, non sviluppa i paesi che vogliono svilupparsi (lo si è capito e si stanziano capitali, soluzione inconsistente, aperta alla corruzione), insomma è impossibile togliere di mezzo Russia e Cina in un mondo che si vuole sviluppare giacché Russia e Cina sono convenienti per il mondo.

Impedire questa “convenienza” sarà arduo e rovinoso e ci renderebbe odiosi e temo lo si possa fare solo con lo strumento più distruttivo per tutti, la guerra. Al dunque, ha l’Occidente la possibilità non soltanto di fare a meno della Russia e della Cina ma anche di favorire lo sviluppo del pianeta? Realismo. Se si tratta esclusivamente di raffrenare la concorrenza con Cina e Russia sanzionandole non vi è scampo, per noi. Rischiamo di avere il mondo in gran misura avverso perché mettiamo a rischio lo sviluppo di molti paesi che attingono a Russia e Cina.

Conquisteremmo l’isolamento. O una presenza imposta. Che Cina e Russia siano potenze espansive è certo. Come è certo che lo siamo anche noi. Chi sa, forse riconoscendolo qualche accordo potrebbe. Non si tratta di essere pacifisti, si tratta di non volere il nulla. La psicoanalisi ha studiato la distruttività. Proviene anche dalla eliminazione delle complicazioni vitali dell’eros. Certo, vivere è complicato, la distruzione mette fine, è la quiete dello lo spegnimento, non sentire più, mettere fine. Già, mettere fine! Non un fine.

Aggiornato il 01 luglio 2022 alle ore 11:21