
“Non so quale sia il problema, ma so che c’è un problema”. Giorgia Meloni, leader di Fratelli d’Italia, denuncia su Facebook lo stop ricevuto in commissione Affari costituzionali della Camera in merito alla riforma presidenzialista: “Ricordate quando, durante le scorse elezioni del presidente della Repubblica, la maggior parte degli esponenti politici chiedeva che fossero direttamente gli italiani a scegliere il Capo dello Stato? Tutte parole al vento. In commissione Affari costituzionali non è passata la proposta di FdI sul presidenzialismo. Ancora una volta altri hanno scelto i giochi di palazzo”.
La proposta di legge sul presidenzialismo presentata da FdI, evidenzia Meloni, “non passa in commissione Affari costituzionali di Montecitorio grazie ai voti del Partito Democratico, ovviamente, non passa grazie ai voti dei Cinque Stelle, che doveva aprire il palazzo come una scatoletta di tonno, ma poi si è ben adeguata ai meccanismi della transumanza parlamentare, non passa a causa dell’astensione di Italia Viva anche se Matteo Renzi è quello che aveva sempre detto quanto fosse stata importante l’elezione diretta del Capo dello Stato. Ma non passa nonostante il voto a favore del centrodestra, ma con un problema”.
E qui Giorgia Meloni va al dunque: “La proposta non passa per due voti, perdiamo 21 a 19 e in Commissione mancano due parlamentari di centrodestra, uno della Lega (Cristian Invernizzi) e uno di Forza Italia (Annagrazia Calabria). Ora, io non so se questa proposta non sia passata per superficialità di alcuni o per una scelta politica. So che se i partiti hanno dei parlamentari che non possono andare quel giorno in Commissione, li possono tranquillamente sostituire. Non so quale sia il problema per cui questa proposta storica del centrodestra, che sicuramente ha il consenso della maggioranza degli italiani, non è passata”.
Per la cronaca, la risposta di Forza Italia arriva per voce di Carlo Sarro, capogruppo in commissione Affari costituzionali, che all’Adnkronos nota: “Non c’è stata nessuna volontà di affossare la legge, ci mancherebbe altro. Ne condividiamo a pieno il contenuto, tanto da avere scelto di non presentare emendamenti al testo oggi in Commissione per agevolarne l’esame. In ogni caso il provvedimento, nella sua versione originale, arriverà all’esame dell’Aula e in quella sede sarà possibile, per chi intende farlo, proporre emendamenti, sarà quella la sede naturale per la vera discussione del testo”. Infine, alla domanda sul motivo dell’assenza di Calabria al momento del voto, viene spiegato: “Si è trattato semplicemente di un’assenza improvvisa, non programmata, tutto qui”.
Aggiornato il 16 marzo 2022 alle ore 15:17