
Si sta arrivando a una situazione geopolitica in Ucraina che, se fosse stata anticipata e preceduta prima della guerra, non avrebbe comportato bombe e morti. Il conflitto porta indietro l’umanità di centinaia di anni, anche quando è limitata e circoscritta.
È evidente che l’allargamento della Nato risulti inammissibile agli occhi della Russia di Vladimir Putin. Premesso che l’Italia sarebbe dovuta stare ferma e immobile e non impicciarsi – visto che il leader ucraino Volodymyr Zelenski rappresenta una delle fazioni tra le tante in guerra tra loro – e premesso che, come detto più volte, ha sempre avuto ragione l’ex presidente statunitense, Donald Trump, autentico portatore di pace, rispetto a Obama, ai Clinton e ora a Biden, quali sono le ragioni che tragicamente, quanto maledettamente, ci hanno portato oggi la guerra in casa?
Secondo me, i “progressisti” statunitensi sono andati oltre, dopo lo strapotere mai sanzionato dei potentissimi mezzi privati di comunicazione (ricordate l’estromissione da parte di Twitter dell’allora presidente degli Stati Uniti d’America Trump, da un giorno all’altro, senza conseguenze o sanzioni). In pratica, ci deve essere stata una specie di esaltazione/esondazione, fino a considerare se stessi onnipotenti e soprattutto legibus soluti. Vale a dire che Biden, Obama e i Clinton hanno ritenuto – e ritengono – di potere “incendiare” letteralmente l’Europa sull’altare dei rispettivi credo. L’idea, in parole rozze, è quella di imperare, non importa come e a qualsiasi prezzo.
Ora, io sono atlantista e ho fiducia nella democrazia ma non in quella imposta con la forza e con il sangue. Si dirà: e la Russia che ha scatenato la guerra e sta devastando l’Ucraina? Sempre secondo me, la Russia “ragiona” in termini meno maliziosi e più semplici. Per i russi, Putin è un grande statista che ha ridato al Paese un onore che era stato perso. La “pancia” della Russia non sa cosa sia la democrazia intesa come la vediamo in Occidente, ovvero l’organizzazione del Paese che si fa Stato secondo la volontà dei suoi cittadini. I russi si sentono ancora nettamente più sudditi che cittadini della Russia stessa e le malefatte – intollerabili per un occidentale che viva in un sistema democratico – dei pochi intorno al capo, Putin, non sono troppo tali per loro, un po’ perché sono “abituati” da sempre a una grande corruzione che comunque considerano da preferire rispetto a un terrificante ritorno allo Stato comunista sovietico; un po’ perché, insieme alla corruzione, hanno visto crescere le loro economie e hanno avuto la sensazione di diventare occidentali, capitalisti benestanti non più comunisti poveri come sono stati solo fino a ieri. Aizzare l’Ucraina – aizzare una fazione, quella di Zelensky – da parte degli Usa tramite la Nato è stato ed è un gioco contro l’Europa. E noi ci siamo caduti dentro come pere. O meglio, come idioti. Ecco perché, anche per questo, è fondamentale che i governi in Italia siano rappresentati da soggetti eletti dagli italiani e non da ineletti (non politici) che non rispondono e non sono collegati a nessuno di noi.
Come uscirne? Fermarsi, non partecipare, restarne fermamente fuori. Solo così l’Europa potrà svolgere un ruolo di mediatore e pacificatore, una volta che inizieranno ad aprirsi spiragli nelle trattative di pace tra la Russia e l’Ucraina. Partecipando come sta facendo Draghi non porterà a nulla. L’Ucraina punterà alla neutralità, come ad esempio la Finlandia, non entrando assolutamente nella Nato. La Russia considererà più importante avere costretto l’Ucraina fuori dalla Nato e nel proprio alveo, rispetto a tutta l’intera guerra scatenata. La pace si costruisce in tempi di pace, nella pace e a pace vigente. La guerra non va “aizzata”, se si vuole ristabilire la pace. A proposito, in tutto questo, in Italia la sinistra di Enrico Letta e Matteo Renzi ha riaperto i centri di “accoglienza”…
Aggiornato il 16 marzo 2022 alle ore 13:15