Covid, tutti in ordine sparso: schizofrenie da virus

Di chiaro c’è poco. L’unica certezza è un crogiolo di posizioni, in una confusione senza senso. Già, perché ormai sul tema Covid viene detto tutto e il contrario di tutto. C’è la corsa a chi arriva prima in tv o a chi “dice cosa”. Personalismi che, alla fine, non conducono a nulla. O meglio, disegnano un marasma che investe i cittadini.

Gli esempi non mancano. Walter Ricciardi, consulente del ministro della Salute, Roberto Speranza, in una intervista a La Stampa ha detto che “lo stato di emergenza può cessare, ma con l’accortezza di mantenere i pilastri che reggono la nostra libertà attuale”. E che in autunno la quarta dose “sarà utile a tutti”. Inoltre, ha evidenziato che “la pandemia finirà quando cesserà in tutto il mondo” e che sulla quarta dose ai fragili “è un inizio alla luce dell'esperienza israeliana, ma è probabile che in autunno sarà utile a tutti. L’immunità anticorpale cala, ma quella cellulare potrebbe durare più a lungo. Si vedrà”.

Poi è stato il turno di Andrea Crisanti, microbiologo, che ad Agorà – su Rai Tre – ha specificato: “La curva sta calando, o perché la gente si è infettata o perché si è vaccinata recentemente. Ma la protezione dura poco, quindi occorre liberalizzare ora che siamo più protetti, se si aspettano mesi lo saremo di meno”. Non solo: “Le restrizioni in questo momento sono controproducenti. Il Green pass? Serviva a incentivare i vaccini – ha evidenziato – non serve a bloccare la trasmissione, in autunno se sarà necessario si potrà reintrodurre, ma è un problema politico che francamente non mi appassiona. Quello della Gran Bretagna è un osservatorio interessante: la curva è caduta, perché le persone si sono infettate o si sono vaccinate, si è raggiunto un equilibrio endemico tra il virus che infetta e il vaccino che lo blocca. Del resto, è uno dei principi base dell’epidemiologia: più un virus si diffonde con la popolazione adeguatamente protetta, più questo equilibrio tende verso il basso”.

Ma non finisce qui. Il Movimento Cinque Stelle ha annunciato un’interrogazione parlamentare contro Ricciardi relativamente alla sua presenza a “Che tempo che fa” dove ha rilasciato “delle dichiarazioni in merito all’utilizzo delle certificazioni verdi Covid-19 ingannevoli rispetto alle indicazioni dello stesso Ministero”. Nel dettaglio, Ricciardi “ha spiegato che i Green pass ci consentono sostanzialmente di frequentare gli ambienti al chiuso in maniera sicura, perché chi è vicino a noi non è infetto e non può contagiarci. Ma sul sito del Ministero, invece, si chiarisce perfettamente che anche chi ha tutte le dosi di vaccino contro il Covid-19 può ammalarsi e trasmettere l’infezione agli altri. Il servizio pubblico dovrebbe tutelare i cittadini e gli utenti dal rischio di diffusione di fake news sull’epidemia da Covid-19”. Aggiungendo: “Per questo chiediamo di sapere se l’azienda ritenga compatibile con un’informazione corretta ed equilibrata le dichiarazioni riportate e perché il conduttore non abbia fermato la diffusione di una fake news”.

Poi è il turno del Corriere della Sera, che ha scritto: “Abolizione della quarantena per chi arriva dall’estero e nessuna proroga dell’obbligo di Green pass per gli alberghi e le altre strutture che scade il 31 marzo. La scelta del Governo per favorire il turismo sembra fatta. Già questa settimana i tecnici di Palazzo Chigi dovrebbero mettere a punto la road map per uscire dalla pandemia da Covid-19, annunciata dal presidente del Consiglio, Mario Draghi”.

Il dato di partenza è che lo stato di emergenza “in scadenza il 31 marzo non sarà rinnovato. Si guarda al 17 aprile, il giorno di Pasqua”. Mentre il ministro del Turismo, Massimo Garavaglia, ha precisato la necessità “di non rimanere indietro rispetto ai Paesi concorrenti come Francia e Spagna che hanno già fissato le date per l’eliminazione delle restrizioni”. Il percorso, ha notato il quotidiano, “sarà graduale, ma l’obiettivo è favorire al massimo l’arrivo degli stranieri”.

In ultimo Nino Cartabellotta, presidente della Fondazione Gimbe, a Radio Cusano, nel corso della trasmissione “L’Italia s’è desta”, ha sottolineato: “Attenzione a non confondere la necessità di togliere tutte le restrizioni con l’eliminazione di strategie fondamentali per permettere di togliere proprio le limitazioni. Quando si discute di togliere mascherine negli ambienti chiusi oppure, come nel Regno Unito, di non fare più l’isolamento per i positivi, si sbaglia. Il dibattito politico sta andando per la tangente. Le strategie tira-e-molla rispetto a quelle graduali hanno dimostrato che, alla fine, creano più problemi che benefici”.

Più che una linea comune è un tiro al piccione. Non ci resta che piangere.

Aggiornato il 21 febbraio 2022 alle ore 13:29