
Cambi di colore, polemiche sulla Dad, la scuola possibile “bacino di contagi” e i rischi che si celano dietro la variante Omicron. Non è di certo un inizio di 2022 con i fiocchi. Dopo aver stappato lo spumante c’è da fare i conti con le regioni che, da oggi, passano dalla zona bianca a quella gialla. Stiamo parlando di Lazio, Piemonte, Lombardia e Sicilia che si aggiungono, così, a Marche, Liguria, Veneto, Calabria, Friuli Venezia-Giulia e alle province autonome di Trento e Bolzano.
Le disposizioni
Sulle disposizioni non cambia molto. Sì, c’è l’uso obbligatorio delle mascherine all’aperto peraltro già indicato dal Governo fino alla Befana come misura preventiva in vista, appunto, delle vacanze di Natale. Non ci sono restrizioni sugli spostamenti e non ci sono paletti per le attività produttive.
La Ligura e il “pericolo” arancione
La Liguria, invece, potrebbe passare in zona arancione dal 10 gennaio: se sarà così, ecco la new entry, ovvero l’obbligo di mostrare il certificato verde (anche quello ottenuto dopo il tampone) per allontanarsi dai Comuni sopra i 5mila abitanti.
Super Green pass e lavoro, atteso il Cdm
Nel calderone è atteso il Consiglio dei ministri (il 5 gennaio, salvo cambiamenti dell’ultima ora) dove tra i temi in discussione ci sarà quello di mettere un freno alla crescita dei contagi e, allo stesso tempo, di non bloccare le attività commerciali. L’idea dell’Esecutivo, quindi, sarebbe quella di una nuova stretta: il premier Mario Draghi proverà pertanto a trovare la quadra tra le forze politiche per arrivare a estendere il Super Green pass al comparto del lavoro. Ci sono però delle difficoltà, come la distinzione tra lavoratori della Pubblica amministrazione o quelli del settore privato. Oppure dilatare la certificazione rafforzata a chi è impiegato nei Tribunali.
Il tema scuola
Altra gatta da pelare riguarda la scuola. L’ipotesi è limitare la Didattica a distanza ai non vaccinati (nel caso di due contagiati in classe). Per cercare di vedere la proverbiale luce in fondo al tunnel è in programma a stretto giro l’incontro con le sigle sindacali (domani). Intanto Nino Cartabellotta, presidente della Fondazione Gimbe, nel corso de “L’Italia s’è desta”, trasmissione di Radio Cusano Campus, ammette: “La scuola rappresenta un bacino di contagi. È chiaro che non avendo lavorato sugli aspetti strutturali, possiamo modificare quanto vogliamo le modalità di screening e quarantena, ma con questa circolazione virale così alta bisogna fare delle valutazioni. Se decidiamo di tenere aperte le scuole, bisognerà chiudere qualcos’altro, perché non abbiamo tanti margini per far circolare il virus”.
I dubbi di Lega, FdI e M5S
Proprio la possibilità di nuove norme, come la Dad per i non vaccinati, alimenta la discussione in queste ultime ore. Barbara Floridia, sottosegretaria all’Istruzione del Movimento Cinque Stelle, puntualizza: “Non si può pensare di discriminare i bambini, prevedendo per alcuni la Dad e per altri la frequenza in presenza. Si continui a investire risorse per la sicurezza, anzi si aumentino le risorse per la scuola, e si migliori il protocollo affinché sia più efficace. Ma le scuole devono restare aperte”. Rossano Sasso, sottosegretario della Lega, sbotta: “Preservare la didattica in presenza per i nostri studenti è sempre stata una priorità dell’attuale Governo. Un principio sacrosanto a cui dobbiamo tener fede anche per la seconda parte dell’anno scolastico. La campagna di vaccinazione per i più piccoli è appena partita e inasprire i protocolli su contagi e quarantene ci esporrebbe al rischio di eccessive penalizzazioni. Non possiamo permetterci di relegare in Dad milioni di studenti. La risposta non può essere sacrificare il diritto all’istruzione di milioni di studenti”. Le parlamentari di Fratelli d’Italia, Paola Frassinetti, responsabile nazionale Dipartimento Istruzione, ed Ella Bucalo responsabile Scuola, notano: “L’ipotesi Dad per gli studenti non vaccinati è una follia che Fratelli d’Italia ritiene discriminatoria e inaccettabile. Anche sulla scuola il Governo dei migliori è nel caos più totale e continua a navigare a vista, abbandonando le famiglie nell'incertezza più assoluta. Se Draghi, Bianchi e Speranza vogliono davvero salvare la scuola, facciano quello che Fratelli d’Italia chiede dall’inizio della pandemia e che finora non è stato fatto: aerazione meccanica controllata come suggerito anche dall’Oms, potenziamento del trasporto pubblico, più spazi e sanificazione costante delle classi, implementazione degli organici”.
De Luca: rinvio del ritorno a scuola di 20/30 giorni
Vincenzo De Luca, governatore della Campania, dal canto suo racconta: “Nel quadro attuale di diffusione del contagio fra i giovanissimi, mi parrebbe una misura equilibrata e di grande utilità il semplice rinvio del ritorno a scuola. Prendere 20/30 giorni di respiro consentirebbe di raffreddare il picco di contagio, che avrà a gennaio probabilmente un’altra spinta, e di sviluppare la più vasta campagna di vaccinazione possibile per la popolazione studentesca”. Con la chiosa: “Non sarebbe una misura ideale ma consentirebbe di riprendere a breve le lezioni in presenza con maggiore serenità per gli alunni, per le famiglie, per il personale scolastico”. E sul fatto di tenere a casa i bambini non vaccinati, De Luca confessa: “Mi sembrerebbe una misura tanto odiosa e discriminatoria, quanto ingestibile. Credo che si debbano prendere misure semplici ed equilibrate, con l’obiettivo di aprire le scuole in presenza quanto prima e per sempre”.
La situazione Covid
Allo stesso tempo non va messo in un angolo lo status quo del Covid. Sul punto proprio Cartabellotta, sempre a Radio Cusano, dice: “La situazione dei numeri non ci incoraggia particolarmente, ma ci sono anche buone notizie. Abbiamo una quantità enorme di casi, mai vista, tanto che molti hanno definito la Omicron come il virus più contagioso della storia e i numeri che stiamo vedendo la dicono chiaro in questo senso. Abbiamo in media mobile circa 100mila casi al giorno. La buona notizia – rimarca – è che al crescere dei nuovi casi non corrisponde un parallelo incremento dei ricoveri. Ovviamente crescono anche questi numeri, ma le percentuali rispetto al totale dei positivi si riducono progressivamente. Ogni 100mila persone positive, 1100 vengono ricoverate in area medica e 120 in terapia intensiva. Sicuramente – va avanti – è dovuto all’aumento delle dosi booster e ci auguriamo anche alla minore virulenza della variante omicron. C’è una congestione degli ospedali meno veloce, però comunque l’impatto c’è e con questo tasso di crescita rischiamo di arrivare a 2 milioni di positivi e se anche il tasso dei ricoveri fosse l’un per cento avremmo 20mila persone in ospedale. Bisogna dunque provare ad abbassare la circolazione del virus. Il 6,8 per cento di positività dei tamponi antigenici dimostra che c’è una grandissima circolazione virale. Tutte le misure messe in campo finora dal Governo – termina – sono una sommatoria di pannicelli caldi che non riescono a rallentare la circolazione. Adesso vediamo cosa verrà fuori dal prossimo Consiglio dei ministri. Bisogna limitare i contatti sociali, magari incrementando lo smart working. Mi preoccupa che si prenda tempo prima di assumere decisioni, perché i numeri sono già evidenti”.
Mascherine e non solo
Per chiudere, altre due cose. La prima è che dopo l’obbligo vaccinale per il personale scolastico, quasi certamente la prossima misura in arrivo sarà quella dell’utilizzo delle mascherine Ffp2 da parte degli insegnanti della scuola dell’infanzia, così come nelle aule delle primarie e secondarie dove sono presenti scolari privi di mascherina perché esentati per motivi specifici. Altra nota è il posticipo a lunedì 10 gennaio del rientro per scuole dell’infanzia e nidi nel Comune di Siena “a seguito dell’evolversi della situazione pandemica cittadina e dei provvedimenti di quarantena che coinvolgono il personale scolastico e diverse sezioni bolla dei nidi e delle scuole dell'infanzia comunali”. Sempre il 10 gennaio riaprono le scuole in Abruzzo, in base all’ordinanza regionale che indica la sospensione delle attività didattiche il 7 e 8 gennaio.
Aggiornato il 03 gennaio 2022 alle ore 17:28