Omicron, regioni e colori: attesa per i dati

Una cabina di regia in programma domani, dove sarà fatto il punto sulle eventuali misure da adottare per contrastare i contagi e la variante Omicron. Poi una considerazione: “L’arrivo della stagione invernale e la diffusione della variante Omicron ci obbligano alla massima cautela nella gestione dei prossimi mesi”. Queste le parole di Mario Draghi: il presidente del Consiglio è atteso dalla conferenza stampa di fine anno, in agenda stamani. Nell’occasione, quasi sicuramente il premier parlerà dell’emergenza Coronavirus.

Aggiornamento ore 10,30

Draghi, introducendo la conferenza stampa, ha dichiarato: “L’arrivo della variante Omicron, che gli scienziati ci dicono essere molto più contagiosa delle precedenti, ha aperto una nuova fase nella pandemia. Domani si terrà una cabina di regia per decidere il da farsi sulla base del quadro epidemiologico. I vaccini restano lo strumento di difesa migliore dal virus. Tra i decessi, tre quarti sono non vaccinati – è andato avanti – dall’inizio della campagna vaccinale abbiamo somministrato oltre 106 milioni di dosi. Circa l’80 per cento della popolazione ha ricevuto almeno una dose. Abbiamo somministrato 15,6 milioni di terze dosi, invito tutti i cittadini a fare la terza dose: è la priorità. L’evidenza scientifica ci dice che il vaccino funziona molto bene contro le nuove varianti”. Con una postilla: “Ho detto più volte che dobbiamo difendere la normalità raggiunta. Questo significa niente chiusure, scuola in presenza, socialità soddisfacente. Per farlo, dobbiamo prendere tutte le precauzioni possibili”.

“Per ora non parliamo di lockdown per i non vaccinati, ma ogni risposta è sul tavolo – ha enunciato Mario Draghi nel corso della conferenza stampa di oggi – ricordiamo che due terzi delle terapie intensive e dei decessi sono per i non vaccinati. È una realtà tragica, bisogna considerare le conseguenze e sperare che vengano capite da chi non si vaccina”. E: “L’obbligo vaccinale resta sullo sfondo. È stato già esteso ad alcune categorie, valuteremo l’estensione ad altre categorie. Non so se verrà discussa esplicitamente domani. Se i dati continuano a peggiorare, sarà oggetto di discussione in tempi brevissimi”. Draghi ha indicato, poi, che la la comunicazione sul Green pass e sul Super Green pass si è sviluppata in base a “quelle che erano le conoscenze a quel momento, non si è mai voluto dire che garantiva l’immunità dopo la sua scadenza o la scadenza della seconda dose”. 

Ancora Draghi: “E nella cabina di regia si parlerà di questo: di fronte all’alta contagiosità della variante, cosa si può fare per rallentarne la diffusione? Per esempio, l’utilizzo delle mascherine all’aperto, previste già in caso di grandi assembramenti. L’uso di mascherine Ffp2 in certi ambienti chiusi. Non è esclusa l’applicazione del tampone, c’è un periodo in cui la protezione delle prime due dosi decresce rapidamente e la terza dose non è ancora stata fatta: in quel periodo – ha evidenziato – può essere utile un tampone per vedere se si è positivi. Sono tutti sistemi per cercare di rallentare la diffusione del virus: ogni decisione sarà guidata dai dati, non dalla politica”.

Sul futuro del Governo, Mario Draghi ha ammesso: “I miei destini personali non contano assolutamente niente. Non ho particolari aspirazioni di un tipo o dell’altro, sono un uomo, se volete un nonno, al servizio delle istituzioni. La responsabilità della decisione è interamente nelle mani delle forze politiche, non nelle mani di individui: sarebbe un fare offesa all’Italia, che è molto di più di persone individuali. La grandezza del Paese non è determinata da questo o quell’individuo ma da un complesso di forze, di persone e di sostegno politico che permettono di andare nella direzione giusta”.

La mappa sulla diffusione della variante-Flash survey

Entro domani, invece, sono previsti “i risultati della flash survey con una foto aggiornata, puntuale e recente sulla diffusione della variante Omicron” ha spiegato a “Che giorno è”, su Rai Radio1, Mauro Pistello, direttore dell’Unità di Virologia dell’Azienda ospedaliera universitaria di Pisa, vicepresidente della Società italiana di microbiologia, tra i fondatori della rete di sequenziamento dell’Istituto superiore di sanità (Iss). E ha proseguito: “Inizialmente, la scadenza per presentare questi dati era il 29 dicembre ma, proprio a seguito del Consiglio dei ministri che si riunirà, ci è stato chiesto di fare uno sforzo, di dare una parziale caratterizzazione entro il 23, in modo da avere una foto quanto più aggiornata, puntale e recente possibile sulla diffusione di questa variante”.

Regioni e colori

Al tempo stesso, c’è da capire – tra Natale e Capodanno – quali saranno i cambiamenti di colore per le regioni. Il Veneto, per esempio, dalla zona gialla potrebbe passare ad arancione. E il governatore, Luca Zaia, ha notato: “Il nostro modello dice che almeno fino alla prima settimana di gennaio saremo in crescita (con i contagi) e ci avviciniamo alla zona arancione. Questo continuerà a permetterci di vivere quasi normalmente perché siamo vaccinati. Per chi non lo fosse, però, significa chiusura dei confini comunali e di molte attività”. La Lombardia, invece, ha auspicato di mantenere la zona bianca. Così il governatore Attilio Fontana: “I dati dicono che il numero dei contagi sta crescendo, ma che non sta crescendo in egual misura il numero dei ricoveri sia in terapia intensiva che ordinari. Evidentemente la vaccinazione ha contribuito in maniera sostanziale ad abbassare la gravità delle infezioni”. Non solo: “Potremmo rimanere in bianco, ma è chiaro che dovremo mettere in atto una serie di attenzioni maggiori, quindi la mascherina dovremo tenerla sempre negli assembramenti, sempre al chiuso, mantenere un certo distanziamento e non lasciarci andare a baci e abbracci eccessivi, dovremo stare molto più attenti. Poi aspetteremo se il Governo, giovedì, prenderà ulteriori provvedimenti o meno”. Nel Lazio – dove da domani scatterà la misura dell’utilizzo delle mascherine all’aperto – potrebbe esserci un Capodanno in zona gialla. Al riguardo Alessio D’Amato, assessore regionale alla Sanità, ha puntualizzato: “Rispetto a un anno fa la pressione sulla rete ospedaliera è molto, molto inferiore. Detto questo, siamo ancora in una situazione di zona bianca, ma con una evoluzione che probabilmente ci porterà a un cambio di colore verso Capodanno”. Stessa musica pure in Campania: “Invito a stare attenti perché la variante Omicron sta esplodendo – ha detto il presidente della Regione, Vincenzo De Luca – rispetto ai dati che abbiamo della sanità campana, noi dovremmo stare già in zona arancione, non in zona gialla”.

Aggiornato il 22 dicembre 2021 alle ore 12:31