L’ortodossia sanitaria infetta anche i radicali

Invece di esprimere una riflessione sull’accaduto, ho ritenuto più utile riportare integralmente la lettera dell’amico Ernesto Caccavale con cui, manifestando un evidente sconcerto, chiedeva agli amici e compagni Radicali di consentirgli di partecipare all’XI congresso degli iscritti, svoltosi a Roma dal 29 al 31 ottobre, a prescindere dal possesso dell’abominevole Green pass. Green pass reso obbligatorio dai dirigenti del Partito Radicale, malgrado non vi sia un obbligo di legge al riguardo. Non avendo ricevuto alcuna risposta, il nostro è stato di estromesso dall’evento. Ora, dal momento che tutto ciò è avvenuto all’interno di un partito profondamente laico e che si ispira ai valori più autentici del liberalismo, l’accaduto risulta per noi, che crediamo negli stessi valori, particolarmente sconcertante. In questo senso tengo ad esprimere all’amico Ernesto, che in tale frangente è rimasto coerente con i suoi principi di libertà, la mia piena solidarietà.

Caro Segretario, carissimi colleghi Consiglieri Generali, Compagni del Partito Radicale, contrariamente a quello che ho sentito dire per Radio, non è mai accaduto nella nostra Storia che per partecipare al Congresso del nostro Partito (Radicale, Nonviolento, Liberale e Libertario, se non mi sbaglio) fosse necessario esibire un codice che costituisce, prima ancora che ai miei occhi, agli occhi di filosofi, giuristi e personalità varie ben più accorti di me (Agamben, Cacciari, Lottieri, Barbero, Sgarbi, Freccero, solo per ricordare i nomi più noti) uno strumento di controllo sociale discriminante, illiberale, antidemocratico, e che rappresenta un precedente altamente pericoloso nelle mani del Governo protempore e dei Governi che si succederanno.

Durante questi lunghissimi mesi, ho già espresso molte volte a voi, ed anche pubblicamente durante quello che penso su come sia stata gestita dal Governo Italiano (prima con Conte ed ora, molto peggio, con Draghi) in modo assurdo, liberticida, incostituzionale, contro lo Stato di Diritto (al quale noi sempre ci siamo appellati nella nostra Storia), contro le decisioni del Parlamento Europeo e della Commissione Europea, oltre che contro tutte le più importanti Convenzioni Internazionali, cominciando da quella sui Diritti dell’Uomo, passando per quella di Norimberga e per quella di Oviedo.

Per giunta, nonostante i patetici tentativi dell’informazione di Regime di addossare tutte le colpe ai non vaccinati, sembra ormai evidente a tutte le persone di buon senso che nessuna delle misure liberticide adottate (lockdown, coprifuoco, obblighi vaccinali per categorie e per ultimo questo lasciapassare Nazi-Comunista) non sono serviti e non servono per “contenere i contagi”. Le misure cosiddette “sanitarie”, si sono ben presto trasformate in misure propriamente “politiche”, non altro.

Marco diceva che alla strage del Diritto, segue la strage dei Popoli e come al solito aveva ragione, è proprio quello che sta avvenendo in Italia. E sempre Marco parlava spesso della Peste italiana che si propaga in Europa e nel Mondo, anche qui ottimo profeta. L’Italia è l’unico Paese al Mondo dove è obbligatorio un lasciapassaresanitario” per andare al lavoro, all’Università o per andare a prendere i propri figli a scuola e questo esempio tragico, illiberale e liberticida rischia di diventare un esempio (pessimo) per altri Paesi democratici in Europa e nel Mondo.

Proprio come accadde per il Fascismo giusto 100 anni fa, che pure è stato per lungo tempo un modello per molti Paesi nel Mondo. Finanche negli Stati Uniti, dove Gaetano Salvemini metteva in guardia gli americani su Mussolini e sul pericolo Fascista e veniva considerato un “rincoglionito”. Lo stesso epiteto che viene usato oggi dai Media di Regime per apostrofare il Premio Nobel Montagnier o per i nostri filosofi Agamben e Cacciari. So che sono in parecchi anche al nostro interno che la pensano come me, ma che per ragioni di opportunità (o di opportunismo) non vengono allo scoperto e questo è molto triste.

Come anche trovo imbarazzante e grave il trattamento riservato a Maurizio Bolognetti, che plaudo per la coraggiosa lotta non-violenta che sta conducendo, messo al bando solo per aver cercato di innescare un dibattito, nel tentativo darci una informazione plurale e diversa, certamente più completa e imparziale rispetto alla narrativa del Regime. Niente di più di quello che noi Radicali abbiamo sempre fatto, Conoscere per Deliberare di Einaudiana e Pannelliana memoria, quello che ora anche noi al nostro interno non abbiamo più il coraggio o forse la voglia di fare.

Avevo dato l’adesione perché avrei voluto assolutamente partecipare presenzialmente al Congresso, ma devo dire che mi era sfuggita l’inopinata richiesta di dover produrre il Green Pass per poter entrare. In forza di questa “richiesta” di lasciapassare non potrò quindi partecipare al Congresso, a meno che voi non intendiate darmi la possibilità di intervenire da remoto, in videoconferenza.

Se così non fosse, cioè se non mi fosse concessa la possibilità né con un intervento né, cosa ben più importante, con il voto, ciò mi escluderà dall’esercizio dei miei diritti di iscritto. Se ricordo bene lo Statuto, per me questo sarebbe anche più grave perché significherebbe non solo non poter partecipare (intervenire e votare) ma anche di non poter essere eletto.

Ti chiedo quindi ufficialmente a provvedere affinché io e chi come me si oppone all’utilizzo di un lasciapassare (che di “verde” non ha nulla), possa partecipare al Congresso, nell’esercizio dei propri Diritti, e quindi non solo ascoltarvi per Radio. Qualunque sia la tua decisione, ti pregherei in ogni caso di leggere (o far leggere dalla Presidenza) questa lettera a tutti voi, come segno tangibile del mio attaccamento ai Valori ed alle Battaglie Radicali, soprattutto Pannelliane, un Patrimonio che resta nel mio Dna e nel mio cuore.

Un cordiale saluto a te ed a tutti,

Ernesto Caccavale, consigliere generale del Partito Radicale.

Aggiornato il 02 novembre 2021 alle ore 10:09