Calenda pensa a un fronte largo con Draghi leader

Carlo Calenda guarda alle Politiche del 2023. Il leader di Azione, reduce dalla corsa, persa, per il Campidoglio, valuta gli scenari futuri e ipotizza una colazione ampia guidata dal premier Mario Draghi. “Io immagino alle prossime elezioni un fronte largo – sostiene – ma che debba avere come perno una persona con carisma e autorevolezza, come è Draghi”. Intervistato dal Gazzettino alla vigilia di un mini-tour di incontri in Veneto, l’ex candidato sindaco di Roma prova a dare corpo e sostanza alla sua creatura politica. “Il Veneto – sottolinea – regione simbolo della struttura produttiva del Paese del pragmatismo, può capire meglio il messaggio di Azione. E cioè basta con fascisti, comunisti, traditori della patria, destri. Lavoriamo invece con metodo pragmatico per risolvere le questioni”.

Riguardo alla supremazia di Luca Zaia, Calenda precisa che “deve decidere: è un amministratore pragmatico. La Lega invece è su posizioni antieuropee che sono suicide per l’Italia. Se la Lega è quella di Salvini allora è molto difficile continuare ad averla in coalizione in questo balletto assurdo. Se è quella di Zaia e Giorgetti – aggiunge – bisognerà collaborarci, e sarà importante che la Lega entri nel Ppe”. Annunciando per le prossime comunali a Padova il sostegno al sindaco uscente del Pd, Sergio Giordani – “è un amico, un ottimo sindaco, ha una estrazione imprenditoriale civica che mi è molto vicina” – Calenda su Verona prevede “incontri importanti”. L’europarlamentare continua a battere su un tasto: “Teniamo fissa la barra – prosegue – sul fatto che i 5 Stelle non debbano vedere la palla. Perché sono incapaci. Ma la risposta non può venire neanche da un modello alla Salvini, neanche lui ha mai amministrato”.

Aggiornato il 28 ottobre 2021 alle ore 13:09