Regione Lombardia, tra Lega e Report è scontro totale

La Lega contro Report. Ieri sera è andato in onda sulla trasmissione di Rai Tre un servizio che accusa un’azienda di abbigliamento di proprietà del cognato del presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana di aver ottenuto, senza appalto, una commessa da circa mezzo milione di euro per una fornitura di camici. Secondo i documenti citati dal programma, la fornitura sarebbe stata poi trasformata in una donazione. La procura di Milano avrebbe aperto un’indagine sulla vicenda, senza indagati né ipotesi di reato. La reazione del Carroccio è assolutamente sdegnata. Matteo Salvini è furente. “In Lombardia – sostiene il leader della Lega durante la trasmissione Aria Pulita su Italia 7 Gold – c’è un signore che è avvocato, benestante, ha fatto il sindaco di Varese e sceglie, senza dirlo, di trasformare un appalto in una donazione da mezzo milione di euro e invece di dirgli grazie la tivù pubblica gli va a romper le palle, vergognatevi. Il giornalista di Report si sciacqui la bocca quando si parla di Regione Lombardia”.

Sulla vicenda è intervenuto anche Fontana. “A parte il fatto – sottolinea il governatore in un’intervista al Corriere della sera – che mia moglie è socia al 10 per cento e non controlla nulla, vuole sapere la verità? In quei giorni la Regione ha chiesto camici e mascherine da chiunque li avesse. Il punto è questo”. Sulle Rsa Fontana dice: “I pazienti sono stati ospitati in 18 case di riposo su 709. Il problema non viene da quello, ma dire il contrario è una finta verità facile da smerciare. Del resto, il 17 aprile l’Istituto superiore di sanità ha proprio previsto che siano realizzate unità Covid dentro le Rsa. Noi, ma credo quasi tutti siamo stati colti di sorpresa da un’emergenza bestiale, di errori ne abbiamo commessi fin che ne vuole. Però, a marzo prendere decisioni era durissima. Per questo ora io sto studiando, cercando di vedere in quello che è accaduto le indicazioni per fare meglio in futuro”.

Il governatore sta “per nominare un mio gruppo di lavoro che entro la metà di agosto indicherà le cose da fare e quelle da evitare, proprio sulla base di questi mesi. La competenza viene prima di tutto. Io penso che Milano e la Lombardia sono e resteranno la locomotiva della nazione, e a breve ricominceranno a tirare con tutta la loro forza. Io ho una grande stima del sindaco Beppe Sala. Certo, non sempre sono d’accordo con lui. Ma quando c’è da collaborare, l’ho sempre fatto. Peraltro, la sinergia è indispensabile”. A proposito dell’ospedale in Fiera, Fontana è convinto che sia “stato uno straordinario regalo alla città da parte di più di 5mila donatori nel momento più drammatico della pandemia. Lo teniamo pronto. E dopo, nulla sarà disperso: con il coordinamento del Policlinico entrerà nella rete ospedaliera lombarda”. Della sanità lombarda l’unica aspetto su cui potrebbe esserci un “mea culpa è probabilmente, negli ultimi anni l’aver trascurato i medici di famiglia. Per questo, a settembre lanceremo un importante piano d’azione a loro dedicato. Sono il primo presidio sanitario delle nostre comunità e lo renderemo più forte”.

Intanto, stamattina, davanti a palazzo Pirelli, sede del Consiglio regionale, a Milano, sono apparsi degli striscioni solidali e di appoggio alla Regione Lombardia, al governatore Attilio Fontana e all’assessore al Welfare Giulio Gallera. “Non diciamo falsità la nostra è la migliore sanità” e “Testa alta schiena dritta, Fontana e Gallera siamo con voi”: queste le scritte in stampatello nero sui due cartelloni appesi in via Filzi.

 

Aggiornato il 09 giugno 2020 alle ore 15:37