Ha perso il governo

Tappiamo, preventivamente, la bocca a tutti quelli che ci danno per faziosi. Parliamo di Matteo Salvini e dell’ennesimo errore in Emilia-Romagna che ha trascinato il centrodestra a una sconfitta che al contrario poteva essere un successo. Sbagliato scegliere una candidata, la Borgonzoni, inadeguata ad una battaglia campale come quella della roccaforte rossa. Sarebbe servita una persona dotata di grinta, carisma ed attrattiva ben superiore a quella della pur brava Lucia.

Sbagliato trasformare in una sfida personale un voto importante ma pur sempre regionale. Sbagliato, infine, caricarlo anticipatamente di effetti nazionali che se avesse vinto il centrodestra ci sarebbero stati comunque. Insomma, Salvini conferma i limiti di un leader che fatica a essere inclusivo, in grado di valutare ad ampio raggio il campo d’azione, e considerare quei dettagli di tattica e di strategia che fanno la differenza tra capo politico di un partito e di coalizione in specie quando c’è bisogno di realismo.

Tanto è vero che in Emilia-Romagna proprio perché la competizione era aperta come mai nel passato, sarebbe stato necessario scegliere una candidatura forte, autonoma, in possesso di una autorevolezza personale tale da trasmettere fascino elettorale in modo trasversale. Sia chiaro, la Borgonzoni ha dato il massimo, ma nel fortino comunista e con l’ausilio di tutto l’armamentario del soccorso rosso dall’informazione, ai salotti radical chic e infine alle Sardine, bisognava scegliere il motto di Steve Jobs: restare affamati e folli, insomma insaziabili.

Al netto di ciò, Stefano Bonaccini ha vinto chiaramente la sfida, come in Calabria, Jole Santelli più che vincere ha annichilito il candidato del Pd Pippo Callipo, strappando alla sinistra un’altra regione e portando così il bilancio complessivo territoriale ancora più a favore del centrodestra. Per farla breve, il Pd può cantare tutte le messe trionfali di successo che vuole, come ipocritamente fa sempre quando vince, ma da oggi il centrosinistra ha una regione in meno e che piaccia o no, il centrodestra una regione in più.

Ecco perché a livello nazionale si conferma l’avanzata del terzetto LegaFratelli d’Italia e Forza Italia, a testimonianza del sentimento popolare che premia il centrodestra a dispetto sia del risultato in Emilia-Romagna e sia dei canti gregoriani di vittoria di Nicola Zingaretti e del Pd. Ma quello che colpisce e che ferisce a morte sia l’esecutivo di Giuseppe Conte e sia la maggioranza che lo sostiene, è la disfatta assoluta e il disastro elettorale dei grillini, ridotti ormai ad essere una comparsa politica oltreché un movimento morituro.

Per questo abbiamo scritto che a perdere è stato il governo Conte, un esecutivo in cui la componente maggioritaria, quella pentastellati, da oggi è morta e sepolta e non si capisce come possa mantenere ministri, posizioni e voce in capitolo di fronte ad una catastrofe elettorale simile. Immaginare di tenere in piedi un premier ed un governo nato e voluto da un partito che nel Paese sta scomparendo e franando a precipizio sarebbe una forzatura peggiore di quella che l’ha fatto nascere. La costituzione oltreché letta bene andrebbe interpretata bene.

Per non parlare di Italia viva e di Matteo Renzi che dopo il successo e il recupero del Pd di Zingaretti in Emilia-Romagna, rischia una sofferenza elettorale insopportabile per chi come l’ex premier puntava a dissanguare il partito dal quale si era scisso. Insomma, ci vuole faccia tosta a parlare di governo rafforzato dopo la vittoria di Bonaccini, come spudoratezza a pensare che basti una verifica per andare avanti, quando l’alleato più importante è praticamente scomparso dall’orizzonte politico e destinato all’estinzione.

La realtà è tutt’altra. L’esecutivo Conte è debolissimo, frastornato dalla débâcle micidiale dei grillini, impaurito dalle reazioni di Renzi per sopravvivere, minato dalla perdita di un’ulteriore regione, la Calabria, su base nazionale. Ecco perché per noi da oggi, che piaccia o meno, il voto è più vicino.

 

Aggiornato il 27 gennaio 2020 alle ore 11:46