
Oggi nel governo si è consumata la resa dei conti sul caso di Armando Siri. Il premier Giuseppe Conte, come già annunciato, ha proposto la revoca nel Consiglio dei ministri. Alla fine di un confronto durato due ore, il sottosegretario leghista, indagato per corruzione, è fuori dal governo. Nonostante la difesa del suo partito, Conte ha imposto la linea della revoca, sostenuta dai pentastellati. La tanto temuta conta non c’è stata. I ministri non hanno dovuto esprimere alcun voto. La Lega ha accettato la sconfitta.Matteo Salvini ha rinnovato la fiducia nel presidente del Consiglio. Fonti vicine al Carroccio dicono “basta con i litigi e le polemiche. Ci sono tante cose da fare: Flat tax per le famiglie, autonomia, riforma della giustizia, cantieri, sviluppo e infrastrutture. Basta chiacchiere e rinvii”.
Conte ha ottenuto “piena fiducia” nel suo operato. “La discussione – sostiene – è stata franca e non banale. La soluzione trovata dal governo come è la più giusta, al fine di preservare la fiducia dei cittadini, senza la quale non potremmo mai sentirci il governo del cambiamento”. Come da prassi, Conte presenterà la proposta di revoca a Mattarella, che dovrà emanare un decreto ad hoc.
Luigi Di Maio non ha perso tempo. Dopo il Cdm ha convocato una conferenza stampa. “Mi fa piacere – ha detto il vicepremier pentsatellato – non si sia andati alla conta. Il nostro obiettivo non era avare una superiorità numerica né morale. Non è una vittoria del M5s ma degli italiani onesti. Non c’è principio di colpevolezza, valuteremo sempre caso per caso come forza politica, ma ci vuole precauzione come istituzioni, perché teniamo alla credibilità di questo governo, non potevamo chiudere un occhio. I toni della discussione sono stati distesi. Ci siamo detti che andiamo avanti e che ci sono tante cose da fare per gli italiani, le faremo insieme nei prossimi quattro anni”.
Stamattina, prima dell’inizio del Cdm, Salvini ha riunito i ministri del Carroccio nell’ufficio del sottosegretario leghista alla presidenza del Consiglio Giancarlo Giorgetti. Salvini, durante i lavori, ha twittato una foto di spalle della figlia con la scritta “Vita, gioia, speranza, amore” e il Castello Sforzesco di Milano sullo sfondo.
La posizione legista in Cdm è stata illustrata dalla ministra per la Pubblica Amministrazione Giulia Bongiorno, che già nei giorni scorsi aveva manifestato la propria contrarietà alle dimissioni di Siri.
Un fatto è certo: i cinquestelle e Conte si sono assunti la piena responsabilità delle dimissioni di Siri. La spaccatura con la Lega è nei fatti. Il “sacrificio” di Siri provocherà delle conseguenze i cui effetti saranno evidenti dopo le Europee. Intanto, Salvini ha provato a buttarla subito in “politica”. E ha posto sul tavolo della riunione la Flat tax e lo sbloccacantieri. Tant’è vero che fonti governative vicine ai pentastellati sostengono che la “Lega voglia rompere. Lo sbloccacantieri può essere un pretesto, e sulla Flat tax fa becera propaganda”.
Aggiornato il 08 maggio 2019 alle ore 14:19