Legittima difesa, Mattarella promulga la legge ma scrive alle Camere

Sergio Mattarella ha promulgato la legge sulla legittima difesa. Ma il presidente della Repubblica ha inviato alle Camere una lettera per sottolineare che le norme non debbano, in alcun modo, attenuare il ruolo dello Stato. “Va preliminarmente sottolineato – scrive Mattarella – che la nuova normativa non indebolisce né attenua la primaria ed esclusiva responsabilità dello Stato nella tutela della incolumità e della sicurezza dei cittadini, esercitata e assicurata attraverso l’azione generosa ed efficace delle forze di Polizia”.

Per il capo dello Stato, “l’articolo 2 della legge, modificando l’articolo 55 del codice penale, attribuisce rilievo decisivo ‘allo stato di grave turbamento derivante dalla situazione di pericolo in atto’: è evidente che la nuova normativa presuppone, in senso conforme alla Costituzione, una portata obiettiva del grave turbamento e che questo sia effettivamente determinato dalla concreta situazione in cui si manifesta”.

Mattarella rileva che “l’articolo 8 della legge stabilisce che, nei procedimenti penali nei quali venga loro riconosciuta la legittima difesa ‘domiciliare’, le spese del giudizio per le persone interessate siano poste a carico dello Stato, mentre analoga previsione non è contemplata per le ipotesi di legittima difesa in luoghi diversi dal domicilio”.

Il capo dello Stato segnala, infine, “che l’articolo 3 della legge in esame subordina al risarcimento del danno la possibilità di concedere la sospensione condizionale della pena, nel caso di condanna per furto in appartamento o per furto con strappo ma che lo stesso non è previsto per il delitto di rapina. Un trattamento differenziato tra i due reati non è ragionevole poiché – come indicato dalla Corte costituzionale, nella sentenza numero125 del 2016 – gli indici di pericolosità che possono ravvisarsi nel furto con strappo si rinvengono, incrementati, anche nella rapina”.

Per Matteo Salvini, la promulgazione della legge sulla legittima difesa è una “bellissima notizia per gli italiani perbene e pessima per i delinquenti: come avevamo promesso, da oggi la legittima difesa è legge dello Stato! Grazie al presidente della Repubblica. Noi stiamo dalla parte di chi si difende”. Il ministro dell’Interno ascolta “con interesse estremo i rilievi del capo dello Stato, ma la legittima difesa è legge dello Stato e i rapinatori da oggi sanno che se entrano in una casa, un italiano può difendersi senza rischiare di passar anni davanti a un tribunale in Italia”. Secondo il leader leghista, “questa legge rende il mestiere dei rapinatori più pericoloso di quello che era ieri”.

L’Associazione nazionale magistrati esprime la “piena adesione a quanto segnalato da Mattarella”. Il presidente dell’Anm Pasquale Grasso è convinto che, “nella concreta applicazione, se emergeranno dubbi di costituzionalità, saranno sottoposti al vaglio della Consulta”.

Aggiornato il 26 aprile 2019 alle ore 13:45